Regia di Giulio Base vedi scheda film
Le vite di quattro pugili che frequentano la stessa palestra si intersecano intorno a quella di una ragazza, fidanzata di uno e amante di un altro.
Nel 1991 Giulio Base decide di esordire alla regia nel cinema con un testo che ben conosce: Crack è infatti tratto dall'omonimo dramma teatrale già interpretato con discreto successo da Base, Pietro Genuardi, Gianmarco Tognazzi e Franco Bertini. Di quest'ultimo il soggetto e, insieme al regista, la sceneggiatura. Nel libro Ugo (2020), dedicato al padre, Gianmarco Tognazzi racconta come il celebre genitore assistette alla rappresentazione teatrale e, pur non essendo facile agli entusiasmi, proruppe in un lungo applauso al termine dello spettacolo; pare che l'incontro di boxe nella scena finale fosse tutt'altro che recitato, per espresso volere dell'autore: Crack era un'opera di rottura, come il titolo suggerisce, e anche per questo la sua trasposizione cinematografica non dev'essere stata cosa semplice. Eppure la pellicola funziona, senza eccessivi entusiasmi e senza particolari note negative; forse il ritmo rimane sempre un po' troppo blando, ma la messa in scena è piacevole e nel cast nessuno sfigura. Base vinse a San Sebastian come miglior regia, a conferma di quelle doti artistiche che in futuro affinerà ulteriormente. Tra gli interpreti compaiono anche Mario Brega, Antonella Ponziani, Jed Curtis e Giuseppe Pianviti, con particine anche per Nadia Rinaldi e Valeria Marini. 4,5/10.
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