Regia di Gianluca Leuzzi vedi scheda film
Immondizia caramellata della durata effettiva di un'ora scarsa, che manca di rispetto innanzitutto ai piccini, trattandoli come emeriti deficienti.
In un qualunque Paese normale, una roba del genere sarebbe stata mandata in onda come riempitivo pomeridiano di un'emittente tematica vista da nessuno. O forse non avrebbero nemmeno avuto il fegato di finanziarla. Invece in Italia (che un Paese normale, notoriamente, non lo è mai stato) è programmata direttamente al cinema. E incassa la bellezza di nove milioni e mezzo di euro, con sequel già in cantiere. Già solo questo basterebbe a suscitare un vorticoso movimento rotatorio delle parti basse ai pochi che ancora ritengono la sala un luogo dotato di una sua dignità. Ma a far cascare l'asino sono le assurde (ma esilaranti) motivazioni addotte dai difensori – quattro gatti, per fortuna – di questa "proposta audiovisiva" per piccini in età prescolare (chiamarla "film" in effetti sarebbe come minimo azzardato, sebbene il vocabolo campeggi addirittura nel titolo del prodotto): noi adulti non possiamo mica arrogarci il diritto di giudicare con lucidità, perché essendo cresciuti è ovvio che le cose che sono fatte per i bambini ci sembrano stupide. Sì, come no. E i vari Toy Story, Kung Fu Panda e via dicendo? Mica sono stati concepiti per un pubblico di adulti, eppure non li annoiano, anzi. Di sicuro, però, non li disgustano. Al contrario di questa immondizia caramellata della durata effettiva di un'ora scarsa, che manca di rispetto innanzitutto ai piccini, trattandoli come emeriti deficienti. Luigi Calagna e Sofia Scalia non sono certo i primi youtuber a esordire sul grande schermo, ma a tutto c'è un limite: chiunque abbia più di due anni e un minimo di sale in zucca, di fronte a un simile marasma di gag da cerebrolesi e di moraline edificanti e grondanti melassa, non può che sentirsi stritolato istantaneamente dalla voglia di prendere Luì, Sofì, il signor S, i due androidi di Luì e Sofì, il professor Cattivius e la vecchia che rompe le balle di continuo e scaraventarli dentro uno slime gigante al sapore di escrementi di vacca. Dispiace soltanto per il regista scritturato (Gianluca Leuzzi) e per la confezione sbrilluccicante, entrambi sprecatissimi. "Scritto" (si fa per dire) dai due protagonisti (coppia anche nella vita) insieme a Emanuela Canonico e Andrea Boin.
I lancinanti brani da musical (di Stefano Della Casa) fanno il paio con l'estetica da Candy Crush.
Voto: 3 — Film SCADENTE
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