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Small Soldiers

Regia di Joe Dante vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Small Soldiers

di axe
8 stelle

La Globotech, una tentacolare multinazionale particolarmente attiva nel campo delle tecnologie militari, acquisisce un'azienda che fabbrica giocattoli. Lo spregiudicato amministratore delegato preme per la realizzazione di pupazzi "intelligenti", tali da poter essere molto graditi e sbaragliare la concorrenza. Uno dei due progettisti, avendo accesso all'intera banca dati della Globotech, ha la malsana idea di scegliere, per l'"intelligenza artificiale" dei giocattoli - i soldatini del "Commando Elite", programmati per distruggere i "Gorgonauti", e questi ultimi, simpatici e pacifici modellini di alieni alla ricerca del pianeta Gorgon - un modello di avanzatissimo microprocessore. I primi esemplari dei due schieramenti finiscono nel negozio di giocattoli di Stuart, grazie all'intervento di suo figlio Alan, un turbolento adolescente che ne promette la vendita a Christy, una ragazza del quale è innamorato. Appena attivati, il "Commando Elite" ed i "Gorgonauti" avviano le azioni per le quali sono stati programmati; sarà battaglia ... senza pietà ! Da diversi anni non rivedevo questo film di Joe Dante, autore che avevo già apprezzato per la direzione di "La Seconda Guerra Civile Americana". Il regista statunitense, dalla cui produzione emerge una certa critica rispetto alcuni elementi dello stile di vita americano, realizza un film che ha un doppio piano di lettura. E' innanzitutto un prodotto per ragazzi; di questo genere ha molti connotati, Oltre alla presenza degli automi, ha personaggi adolescenti e tratta problematiche comuni per i giovani di quell'età, quali i primi approcci all'altro sesso e un non sempre facile rapporto con i genitori. Ma il film è rivolto anche e soprattutto agli adulti, cui Joe Dante si rivolge elevando una pungente critica al militarismo, ed alla sua stessa esaltazione tramite la cinematografia. I membri del "Commando Elite" sono spietate macchine di morte programmate per uno scopo del quale ignorano le motivazioni la necessità; perseguono la distruzione di quello che è loro indicato come nemico, coinvolgendo nella lotta i suoi alleati, e non curandosi delle perdite. Sono giocattoli, certamente, ma in senso lato. Come, per analogia, può dirsi di questa o quella compagine coinvolta in un qualche conflitto, sono burattini nelle mani di chi li ha dotati delle capacità e "programmati" per combattere. Nel racconto, le vittime predestinate di tanta violenza sono i pacifici e simpatici "Gorgonauti"; proseguendo con le analogie, facilmente identificabili in un qualche popolo, martoriato per motivi etnici, religiosi, o chissà cosa, nel corso della Storia. La sceneggiatura fa parodia dei film di guerra, utilizzando una baldanzosa colonna sonora ricca di motivetti bellici e restituendo qua e là citazioni del genere - impossibile non riconoscere il riferimento ad Apocalypse Now nella breve sequenza accompagnata dalla "Cavalcata Delle Valkirie". Il ritmo è ben sostenuto; la seconda parte del film è quasi tutta composta da sequenze di azione, che mostrano i tentativi del "Commando Elite" di catturare l'intero gruppo dei "Gorgonauti", prima con azione "stealth", poi procacciandosi imprevedibili alleati - riescono ad animare le bambole di Christy - poi con un lungo assalto frontale. Il livello della recitazione è buono; ai personaggi umani, tra i quali spicca la sveglia ed un po' vanitosa Christy, interpretata da Kirsten Dunst, si aggiungono quelli meccanici. Tra essi, il cattivo "Chip Hazard", parodia e prototipo dell'ufficiale fanatico, imbottito di vuota retorica militarista, dall'aspetto muscoloso; dall'altra parte della barricata c'è il buon Archer, "Emissario Dei Gorgonauti", saggia e coraggiosa guida della sua "gente". Divertente ed educativo, trovo questo film adatto a spettatori di ogni età. Ancora una volta, Joe Dante sa esprimere con ironia una critica verso il militarisimo fine a sè stesso, riprendendo parte delle tematiche trattate circa un anno prima in "La Seconda Guerra Civile Americana".

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