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Come sposare una figlia

Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Come sposare una figlia

di darkglobe
9 stelle

Fra le più divertenti commedie di Minnelli

Come sposare una figlia è probabilmente una fra le più divertenti commedie di Vincente Minnelli, tratta da un lavoro di William Douglas-Home ed inizialmente rimaneggiata con poca fortuna da Julius J. Epstein.


Protagonisti sono Sir Jimmy (Rex Harrison), reduce da un precedente matrimonio americano, e Sheila Broadbent (Kay Kendall).
I due ricevono a Londra Jane (Sandra Dee), la figlia diciassettenne del primo, giunta per far visita al padre e alla sua nuova consorte. Sheila ha purtroppo l’idea di far debuttare Jane nell’alta società londinese al tradizionale ballo annuale, ma quest’ultima, snobbando il noiosissimo e ricco David Fenner (Peter Myers) che le viene insistentemente proposto, ha piuttosto adocchiato David Parkson (John Saxon), giovane americano, donnaiolo di fama, per di più batterista d’orchestra, che la ricambia; questa coppia è però vista con orrore da Sheila, continuamente trafelata a tampinare la figliastra per far sì che possa finire in mani migliori, contrastata perfino dall'amica Mabel Claremont (Angela Lansbury) che vorrebbe anch'ella piazzare la figlia Clarissa (Diane Clare) con David Fenner. Con la complicità di Jimmy, costantemente in bilico tra i doveri dell’aristocrazia londinese e la sua umanità paterna, e grazie ad un prozio del batterista da poco deceduto, che ha lasciato al giovane una copiosa eredità ed un titolo nobiliare, tutto si risolve a sorpresa per il meglio.
Il film, girato a Londra e migrato a Parigi per problemi legali di tasse relativi ad Harrison, è un gioiellino di comicità, condotto con il classico gusto e le scenografie glamour propri del miglior Minnelli.


Difficile capacitarsi di come da una trama tutto sommato esile ne esca fuori un film così gradevole e divertente, privo di qualsiasi sbavatura o trovata fuori tono. Dialoghi spumeggianti ben sorretti da tutti gli attori e soprattutto raffinata eleganza del regista, costretto a districarsi tra scenografie ricostruite, contrariamente a quanto avrebbe desiderato. Messa in scena formidabile, che è poi il pregio principale di Minnelli, riscontrabile soprattutto per le parti caotiche del ballo e gli inseguimenti di camera o i movimenti dei protagonisti. Colonna sonora parzialmente riciclata come rielaborazione di quella de La donna del destino e di altri classici MGM.

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