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Tenet

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su Tenet

di Enrique
10 stelle

1-12. Stanotte non dormirò.

 

2-11. La sala quasi completamente deserta, in orario serale, al solo secondo giorno dal debutto del film di punta della stagione. Per il film della svolta. L’unico capace di segnare la fine dell’inizio….

O forse, a questo punto, l’inizio della fine?

 

3-10. Ma mentre penso questo, ovvero che cambia il soggetto, la trama, gli attori (in parte), il montaggio (in parte), la direzione della colonna sonora (in parte), le scenografie (in parte) e via dicendo, ma la qualità rimane sempre altissima, pari solo alle aspettative ed al gusto squisito del prodotto finito, proprio in virtù del pensiero (ergo della sua fonte) che è alla base, rimane incombente, erta impassibile davanti ai miei occhi, una realtà allucinante, capace quasi di azzerare l’estasi e riportare il pensiero non solo al 27 del mese, ma a qualcosa di peggio, di molto peggio.

 

4-9. Allora mi viene in mente quanto dice Simon Sinek, "invertendo" il modo tradizionale di comunicare un prodotto da piazzare.

Non è importante il cosa (ora TENET, il salvataggio di tutte le epoche terrestri).

Né è importante il come (un uso assolutamente inedito dei paradossi spazio-temporali).

Ciò che conta è il perché. La ragione che sta alla base. Il concetto. L’idea.

Ciò che, se vincente, sarà sempre lo stesso e da cui può originare qualunque cosa, in qualunque modo.

E la sorgente di tutto si chiama Christopher Nolan, il suo cinema.

 

5-8. Probabilmente quello che mi è appena passato davanti agli occhi è solo un’illusione di grandiosità, una specchietto abbagliante in un crogiuolo nascosto di licenze e fregature; di rimasticatura del noto (se non proprio dell’ovvio); sicuramente di classe, ma buono per il solito pubblico bue che vede ingegno e maestria sopraffini dove c’è solo scaltrezza e tanto mestiere; che guarda il dito e non la luna, anzi, che guarda senza osservare, senza notare, senza capire davvero.

 

6-7. Luci accese, titoli di coda e musica di sottofondo.

Lentamente il ritorno alla realtà.

Cammino sempre più desto verso casa e mi affiorano ad una velocità accelerata, decisamente non consueta (strascico dello sforzo intellettivo generato dalla visione di un film evidentemente cerebrale), pensieri di lettura e rilettura.

Tutti, comunque, avvolti dall’amore smisurato per il cinema di Nolan.

 

7-6. Lo spettacolo dell’imprevisto che non è imprevisto, ma visto benissimo da una regia superiore.

Di un ordine spaziale che si lascia affiancare da altro ordine spaziale, nello stesso campo visivo.

Di un ordine temporale che si lascia affiancare da un altro ordine temporale, di direzione e verso opposti.

Sia simultaneamente, qui e ora.

Sia a posteriori o anteriormente, altrove.

È un’inversione totale, anzitutto dei punti di vista, quindi della concatenazione di causa ed effetti.

La sequenza causale si inverte e le prospettive si moltiplicano, nella simultaneità e non solo.

In un rigoroso crescendo di dimensioni (da un singolo proiettile all’universo intero, quantomeno il nostro) che fa eco a quello di adrenalina ed intensità…

 

8-5. Dunque, all’ora prestabilita, mi presento puntuale.

Buio in sala.

E va in scena lo spettacolo.

Pleonastico dire: e che spettacolo!

 

9-4. Decido facilmente che questo 27 del mese, iniziato come tante altre giornate di magra e semi-disperazione (si fa per dire, amo il mio lavoro), finirà nettamente meglio di come sia iniziato.

 

10-3. Ma poi affiorano ben tre segnali incoraggianti di fila.

Causa disinfestazione straordinaria del palazzo, l’imperativo categorico (1) di abbandonarlo ad un’ora decente (le 18:20, dopo solo 9 misere ore lavorative, non accadeva da tempo immemore), nonché il passaggio semi-distratto davanti ad un cinema appena riaperto (2), con in bella mostra la locandina di TENET; il ricordo che affiora di un film imperdibile (3). L’alba di una nuova era o il canto del cigno della precedente, dipende dall’angolo di visione.

Uno dei tanti, scoprirò.

 

11-2. Il 27 del mese. Solitamente un giorno di festa per un dipendente. Non però se dipendente pubblico, tantomeno del comparto Sanità. Tanto più in questo periodo balordo, di lavoro incessante, senza fine e senza il giusto riconoscimento. Tanto meno per chi sta nelle retrovie.

 

12-1. Rewind.

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