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Delitto al Blue Gay

Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Delitto al Blue Gay

di Marco Poggi
4 stelle

Pellicola conclusiva della saga, ispirata vagamente a "IL VIZIETTO" di Edouard Molinaro, con Bombolo travestito da donna e Tomas Milian che si finge omosessuale ed inizia a frequentare un locale di travestiti. Co-produzione italo-tedesca dove si ride poco.

Che brutto modo per finire una saga di successo, però bisogna finirla  in qualche modo e perché non con una follia? Stavolta Nico Giaraldi si finge omosessuale e inizia a frenquentare il "Blue Gay"  un locale di travestiti  che alcuni recensori hanno definito indegni de "IL VIZIETTO" (capolavorto della commedia italo-francese portato al cinema da Ugo Tognazzi e Michel Serrault, nel 1978, per la regia di Edouard Molinaro, che ha avuto ben due seguiti nel 1980 e nel 1986 e un remake americano nel 1996, con Robin Williams nel ruolo che fu di Tognazzi). Dietro a tutto, il solito caso d'omicidio da risolvere, stavolta a sfondo cinermatografico, che ha un bizzarro epilogo in Germania (infatti, il film è una co-produzione italo-tedesca), il solito Bombolo da pigliare a schiaffi anche travestito da donna (le uniche scene che strappano risate in questa pellicola), le solite scenate con la moglie Angela (diventata madre per la seconda volta di una bambina) che crede che Nico la voglia lasciare per intrecciare una relazione con un traverstito d'avanspettacolo e le solite parolacce (forse qualcuna un pò greve verso gli omosessuali, ma all'epoca nelle commedie nostrane non ci si andava leggeri con gli invertiti) .Tomas Milian appare imbolsito e Corbucci dimostra di non essere Edouard Molinaro. Strano a dirsi, ma questo è l'unico film della saga che da anni non passa in tv, mentre la Rai e Mediaset si spartiscono la programmazione degli altri dieci titoli. Nel cast non figura Massimo Vanni nel ruolo dell'agente Gargiulo, forse perché si era già travestito da donna in altri due film della saga, ma è presente, per la terza volta il piccolo Paco Fabrini nel ruolo di Rocky Giaraldi. Enzo Garnei, che nel film precedente era un severo funzionario di polizia, qui ha il ruolo di un avvocato che prova a riconcliare Tomas Milian con Oliimpia di Nardo..Brutto constatare la fine di un'era, ma quando si spreme troppo un personaggio vengono fuori film del genere tanto che,alla fin fine,pure il protagonista lascia.

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