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L'aquila e il falco

Regia di Stuart Walker vedi scheda film

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La recensione su L'aquila e il falco

di Stefano L
7 stelle

Risultati immagini per The Eagle and the Hawk

 

Ci sono poche pellicole del primo periodo del sonoro che descrivono le apprensioni del conflitto mondiale in maniera così esplicita e sinistra. Stuart Walker era un mestierante non esattamente inappuntabile nel profilo tecnico, eppure sapeva elargire un'atmosfera turbata dalla cupezza e dall’amarezza della guerra, mostrando chiaramente il nichilismo e il crescente rammarico introspettivo di due aviatori mandati al fronte dalla Royal Air Force; nel territorio di battaglia assisteranno impotenti ad una strage interminabile di commilitoni e reclute appena ventenni, il cui fato crudele dissiperà brevemente l’entusiasmo e il senso di patriottismo incipienti. Quelle “bare volanti” (espressione popolare con cui venivano chiamati gli areoplani guidati dai piloti dei caccia), una volta che prenderanno quota, diventeranno le squallide postazioni da cui assistere inermi all'avvilente teatro del massacro. Lo stato d’animo acrimonioso del tenente Jerry H. Young, impersonato egregiamente (e platealmente) da Fredric March (l’aquila), si protrae con l’avanzare delle angariate disavventure affrontate a cielo aperto assieme al collega Henry Crocker (il falco, ovvero un quasi trentenne Grant, meno incisivo di March), stigmatizzando quell’aura di eroismo e utopismo sciorinate dal più scabro ed illusorio sciovinismo. Il riottoso rapporto e l'idiosincrasia scaturita dalle precedenti, scoscese traversie, avranno una chiusa luttuosa, simboleggiata dall’inquietante scheletro con la zappa raffigurato sulla carrozzeria del funesto mezzo alato… Come già appurato “The Eagle and the Hawk” non propone nessun tipo di prodigio artistico; spesso il montaggio degli scontri è confuso, e nei cambi d’inquadratura non si ha un’edificante visione d’insieme. Stonano un po’ anche gli inserti di repertorio introdotti nelle scene in cui atterrano i paracadutisti, costruite su materiale pre-esistente estrapolato da alcune bobine di matrice documentaristica. Non rimane quindi che apprezzare la cornice tetra e il pessimismo anti-militarista; costituenti corrosivi in grado di manifestare il disdegno sincero ed astioso dinanzi all’indole cinica e belligerante delle nazioni occidentali.

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