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The Outsider

Regia di Martin Zandvliet vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Outsider

di noodless94
3 stelle

The Outsider è un prodotto Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 9 marzo di quest'anno.

 

Un (ex) soldato americano (Jared Leto) è in una prigione giapponese per motivi sconosciuti, circondato da soli giapponesi, appartenenti a numerose famiglie mafiose, fatto intuibili dai vistosi tatuaggi che ognuno di loro ha su gran parte del busto.

Tra questi, Nick incontrerà Kiyoshi (Tadanobu Asano), il quale, dopo essere stato salvato già una volta da un tentativo di suicidio, momento che segnerà l'inizio dell'amicizia con lo straniero, chiederà a quest'ultimo di aiutarlo a fuggire attraverso un altro tentato suicidio, così da poter essere portato in ospedale e li salvato dai suoi fratelli. Il piano funziona e Kiyoshi fugge.

Anni dopo anche Nick viene scarcerato; ad attenderlo all'uscito proprio la famiglia di Kiyoshi, gli Shiromatsu. Da quel momento Nick entrerà a far parte del clan, nonostante i turbolenti attriti con gli altri componenti, i quali non accettano uno straniero nel loro clan. 

Jared Leto

The Outsider (2018): Jared Leto

 

 

Tanto sangue, tanti morti, tanto rumore per nulla. The Outsider è un film impeccabile da un punto di vista registico, ma la sceneggiatura lascia molto a desiderare, creando una trama piena di buchi ed errori che difficilmente ne faranno uno dei film migliori di quest'annata cinematografica.

 

Primo problema: perchè Nick è in prigione? 

Il film si apre in una squallida prigione del Giappone. La guerra è finita da pochi anni (poco dopo comparirà una scritta con luogo e data: Osaka 1954), è il rancore verso gli statunitensi è ancora molto alto. Non viene spiegato il motivo per cui Nick sia tenuto prigionero; si può solo presumere che, essendo lui un capitano dell'esercito statunitense(si verrà a scoprire nella seconda metà del film), possa essersi macchiato di qualche crimine durante la guerra, o meglio ancora, sia finito prigioniero durante l'assedio finale all'isola, conclusosi con il noto bombardamento di Hiroshima e Nagakami. Insomma, un vuoto nella sceneggiatura non di poco conto, dal momento che proprio da quella prigione si sviluppa il resto della storia. 

 

Secondo problema: tanto sangue, ma perchè? 

Il sangue piace ai registi moderni, cresciuti col mito di Quentin Tarantino che nei suoi film fa schizzare migliaia di litri di sangue. Sebbene al buon Quentin ormai ci siamo abituati (devo ammettere che non è tra i miei registi preferiti), è difficile comprendere la necessità di sprecare pomodori e ketchup per del sangue, al fine di rendere la scena il più possibile appetibile per il pubblico. Ci sono un paio di scene del film in cui si sarebbe potuto evitare, a parer mio, la violenza mostrata. Non a caso, piccolo dettaglio da considerare, la locandina vede Jared Leto con la faccia insanguinata, come per una buona parte del film. Sì al genere Gangster, no alla violenza inutile che rende "figo" il film.

locandina

The Outsider (2018): locandina

 

Terzo problema: trama scontata. 

Il filo della trama segue un percorso standard per i film del genere. The Outsider segue fedelmente il canovaccio del genere, al punto che è possibile capire con largo anticipo come si snoderanno gli eventi successivi: chi tradirà, chi morirà, la vendetta finale con la quale si conclude l'intera vicenda. Nemmeno il minimo cenno di provare a cambiare i toni, a uscire dai soliti canoni del genere, a rendere la storia meno scontata di quel che è. Peccato. 

 

Quarto problema: gamba ferita. 

Oddio, qui forse sarei un tantino pignolo nel dire che è anche questo un errore importante. No, sicuramente non lo è. Però, fa parecchio ridere l'irreale sequenza sul finale del film. 

In una fase concitata, Nick viene ferito a una gamba. Poco dopo, dirigendosi zoppo verso un muretto, lo si vede scavalcare e saltare proprio con la gamba ferita! Una volta saltato l'ostacolo, Nick torna a zoppicare come se il dolore fosse improvvisamente tornato. 

Miracoli della forza di volontà.

 

Facendo un quadro finale della situazione, The Outsider è un film non perfetto. Ma oltre ai problemi di sceneggiatura, agli errori che alla fin fine ci possono stare(se non siete pignoli come me), quello che proprio manca al film è sostanza! Vuoto e inconcludente, lascia molto a desiderare su vari aspetti. Nemmeno l'interpretazione di Jared Leto è da salvare. Espressione vuota, insofferente, sottotono per il cantante dei Thirty second to mars, che ha sicuramente fatto meglio in altre circostanze. 

 

Per concludere: se siete amanti del genere potete anche provare a vederlo (poco meno di due ore la durata totala del film). Per quanto mi riguarda però, e qui racchiuderei tutta la recensione in tre parole, nella sua totalità il film mi è sembrato insufficiente, inconsistente e vuoto. 

I prodotti Netflix sono ottimi quando si parla di serie tv. Per quanto riguarda i film invece, c'è ancora molta strada da percorrere. Vedremo se con il prossimo film di Martin Scorsese The Irishman, si vedrà anche un salto qualitativo per i film. Non ci resta che aspettare.

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