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Il caricatore

Regia di E. Cappuccio, M. Gaudioso, F. Nunziata vedi scheda film

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La recensione su Il caricatore

di mm40
6 stelle

Massimo, Eugenio e Fabio sono tre amici che hanno passato la trentina accomunati da un sogno, quello del cinema. Fondano una casa di produzione che chiamano Tanio Boccia, in onore di uno dei massimi mestieranti di quest'arte, ma tutto ciò che hanno a disposizione è un caricatore – vale a dire una scatola di pellicola. La sola speranza di girare un film che i tre riescono a trovare è legata alla partecipazione del produttore Gianluca Arcopinto, che però non sembra lasciarsi coinvolgere facilmente nell'operazione.


Eugenio Cappuccio, Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata sarebbero diventati, nei decenni seguenti, presenze fisse nel cinema italiano; esordivano qui nella regia in lungometraggio, con questo Il caricatore datato 1996, ottenendo peraltro un buon riscontro anche da parte della critica. Si tratta di una pellicola senza dubbio ingenua, ma che cavalca la sua stessa ingenuità fino a farla diventare il suo punto di forza; un'opera prima a basso costo e autoreferenziale, artisticamente esistenziale se si vuole, con rimandi alti e al contempo bassi – dal citazionismo cinematografico alle banalità terra terra del 'dietro le quinte' della realizzazione di un film. Mai pesante o volgare, va sottolineato, sempre lieve, quasi fumettistico nella sua impostazione trasognata, con tre protagonisti che più veri però non potrebbero essere: Il caricatore è il lavoro che quasi qualsiasi cineasta in erba vorrebbe poter realizzare, al netto di tutti i difetti e i limiti del caso, così come delle scelte personali. Scelte comunque in gran parte condivisibili: già dalla dedica sui titoli di testa al 'maestro' Tanio Boccia, ovvero colui che – per antonomasia – riusciva a girare un film, per quanto striminzito e spesso un po' campato in aria, con un budget prossimo allo zero e tanta fantasia, tanto mestiere, tante arte di arrangiarsi... all'italiana. Qui i nostri tre eroi tentano di emulare Boccia facendo di necessità (un solo caricatore di pellicola nella trama di fiction; risorse palesemente limitate nella realtà) virtù; si può e si deve apprezzare la scelta dei registi e sceneggiatori di esporsi in prima linea, come protagonisti. Curiosamente Il caricatore ha un predecessore, essendo l'ideale sviluppo di un cortometraggio omonimo girato dal terzetto l'anno precedente, così come un successore: La vita è una sola, del 1999; dopodiché il sodalizio a tre si scioglierà e ciascun componente del trio proseguirà per la sua strada: principalmente la regia per Cappuccio, la sceneggiatura per Gaudioso e il montaggio per Nunziata. 6/10.

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