Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Questo secondo film di Kitano s'inserisce nel genere film yakuza, ma si fa beffe delle regole del genere, evidenziando certi temi già tipici del regista giapponese: il gesto gratuito (illuminante la scena in cui Uehara spinge un complice a trombare la propria ragazza e poi se lo inchiappetta a tradimento oppure quella in cui fa mozzare un dito allo stesso personaggio, ma anche la reazione di Masaki alla provocazione ricevuta dal gangster) e la morte, che nella cultura giapponese assume un valore rituale. E qui Kitano è veramente giapponese.
Il giovane Masaki, ragazzo dallo sguardo tontolone, gioca, poco e male, a baseball e fa il benzinaio a una stazione di servizio, Un giorno riceve uno sgarbo da un membro di una banda yakuza e reagisce, scatenando una reazione a catena per sé e per i suoi amici. Prende le difese di Masaki il boss pazzoide e bisessuale Uehara (lo stesso Kitano, che come attore si firma Beat Takeshi).
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