Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
"Chiedi la luna" diretto nel 1991 da Giuseppe Piccioni,
devo dire che non mi è dispiaciuto,
La storia racconta che Marco è un tipo serio, laborioso e sposato con Cristina,
e parte da Verona,dopo la morte del padre,per rintracciare
il fratello scappato di casa con dei soldi.
Allora si ferma a Perugia e fa in modo di incontrare Elena,
ragazza pazzerella difficile da inquadrare,che è
la fidanzata del fratello,e la trascina alla ricerca.
Marco ed Elena decidono così di proseguire insieme le ricerche.
Il Film presentato da RAI DUE e Mario Orfini
e prodotto dalla Eidoscope S.r.l. ,è il secondo
lungometraggio di Giuseppe Piccioni a 3 anni
dal "Grande Blak" e si dimostra di saper narrare
le storie con uno stile fluido e con un aria
malinconica.
Questa volta il regista realizza un "Road Movie"
dove un uomo e una donna che sono due opposti
si confrontano e si raccontano le loro storie
in giro per l'Italia,e utilizza questa metafora per
farci vedere un quadro del nostro paese,
tramite i personaggi che girano intorno
a loro.
Però devo dire che in alcuni momenti
si incarta perché la storia è risicata,
e punta molto per questo alla bravura
degli Attori che sono Giulio Scarpati,
futuro Lele del "Medico in famiglia",
è una sempre straordinaria Margherita
Buy,qui tra i primi ruoli da protagonista,
e già si nota il suo talento che la porterà
a diventare una delle migliori Attrici Italiane.
Il tormentone del suo personaggio che percorre tutto
il complesso è il suo modo di dire:"in qualche modo...",
che diverte ogni volta che lo dice e influenzerà il
suo compagno di viaggio.
Insieme a loro c'è anche un autostoppista
che vuole andare a Gubbio per andare
dalla sua ragazza che ci ha litigato,
ed è interpretato da un giovane Sergio Rubini.
Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove oltre i già citati figurano:
Roberto Citran-Stefano Abbati-Daniela Giordano-
Massimo Lodolo-Mauro Marino-Mary Sellers
e Lavinia Monet.
Invece nel Cast tecnico segnalerei
le splendide musiche Country di
Antonio Di Pofi e la fotografia
malinconica di Roberto Meddi.
In conclusione un piccolo buon Film medio,
che ti coinvolge per il viaggio alla ricerca
del fratello,però ha il difetto di incartarsi
ogni tanto per colpa soprattutto del soggetto
e di trovare una soluzione finale forzata all'autostoppista,
ma che riesce a essere gradevole per il
confronto di due anime opposte che riescono
a incontrarsi.
Il mio voto: 6.
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