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Fantozzi il ritorno

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Fantozzi il ritorno

di Lina
8 stelle

La saga di Fantozzi ha sempre avuto sfumature inverosimili e con questo film conferma la sua predisposizione verso il fantasy.

In questo caso, però, è più accentuata del solito. Il nostro ragioniere, dopo essere morto, addirittura viene resuscitato per poter tornare sulla terra per un periodo di tempo limitato.

 

Il collage di situazioni comiche che ricicla le idee basiche dei capitoli precedenti è ben servito, con la differenza che, purtroppo, Plinio Fernando non farà più parte del cast. In questo film viene sostituito da Maria Cristina Maccà, discreta interprete di Mariangela e abbastanza divertente, ma non all’altezza di Plinio.

 

Nonostante l’originalità ormai resti solo un ricordo, si ride grazie a una serie di situazioni esilaranti. La tragicomicità che accompagna le disavventure famigliari di Fantozzi è sempre attuale ed efficace.

 

Il finto rapimento della nipote Uga; il ragioniere, che insoddisfatto della sua vita, si dedica alle telefonate erotiche intercontinentali spendendo milioni e milioni, per poi rendersi conto che l’anima più affine a lui è, in realtà, la moglie; per non parlare della finta gravidanza della signorina Silvani. Appare sopra le righe l’ingenuità di lui a riguardo, e così tanto, da sembrare del tutto surreale, ma molto spassosa.

 

Come al solito, in questo episodio viene esaltato l’altruismo di Pina nei confronti del marito, disposta a tutto pur di vederlo sereno. Il suo buonismo diventa sempre più stucchevole. Scontata appare invece, ormai, la ricapitolazione di lui, che puntualmente, o per l’ennesima volta si dovrebbe dire, si accorge di avere al suo fianco una donna speciale, quella che riesce a comprenderlo di più.

 

E come al solito, la signorina Silvani si rivela la sua delusione più grande.

 

Tutto ricalcato in contesti differenti, eppure eppure, le risate le strappa sempre offrendo una buona dose d’intrattenimento.

 

Di un'autoironia fuori luogo soltanto la scena dei massi gettati da sopra al cavalcavia – viste le tragedie reali verificatesi in quel periodo. Superlativa, invece, la scena sul treno in cui Fantozzi si mimetizza in personaggi diversi.

 

L’epilogo fantasioso non manca, girato anche stavolta nell’aldilà.

 

Per me vale sempre la pena vedere i film di questa saga.

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