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Insidious 4 - L'ultima chiave

Regia di Adam Robitel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Insidious 4 - L'ultima chiave

di DeathCross
5 stelle

Quarto film della saga di "Insidious", come i capitoli precedenti scritta e interpretata da Leigh Whannell (che qui co-produce, insieme al regista dei primi due film e suo 'socio' James Wan), "The Last Key" è un prequel, come "Chapter 3" (con cui Whannell firmò il suo esordio alla regia), e si colloca quasi subito prima della pellicola di partenza, come evidenziano l'anno di ambientazione (2010) e l'epilogo, con diversi tuffi nell'infanzia di Elise, la sensitiva che di fatto è diventata la vera protagonista della serie.
Diretto da Adam Robitel, autore di "The Taking of Deborah Logan", il film riesce a costruire una discreta tensione cercando di puntare su personaggi (in particolare su Elise, qui più sfaccettata rispetto al solito) e atmosfere e inserendo qualche velato spunto di riflessione, sulla pena di morte, su come la 'mostrusità' possa più facilmente nascere da umani vivi rispetto a spiriti e demoni e sul bisogno di affrontare le proprie paure, le proprie responsabilità ma soprattutto seguire la propria strada anche quando le autorità, a partire da quelle famigliari, vogliono impedirlo (per paura). La messa in scena di Robitel è più sicura di quella di Whannell e i jumpscares, seppur non poco presenti, non divorano la pellicola. Non male il cast, con Lin Shaye sempre la più intensa (secondo me), e il design della creatura malvagia.
Però "The Last Key" non riesce a darsi, né con la messa in scena né con la sceneggiatura (in certi momenti anche debole, soprattutto [piccolo SPOILER] nelle cotte tra gli assistenti della sensitiva verso le sue nipoti) una personalità unica che lo distingua dalla media degli horror sovrannaturali contemporanei, né di rivaleggiare con l'atmosfera sovrannaturale del dittico di Wan, e pur intrattenendo a sufficienza senza distrarre troppo l'individuo spettatore non riesce a tenere presa sulla memoria dopo la visione, e temo che col passare dei giorni i ricordi emotivi a riguardo si eroderanno rapidamente nella mia mente.
Non brutto, forse neanche totalmente mediocre, ma nemmeno particolarmente consigliabile o interessante, a mio avviso.

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