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I cavalieri dalle lunghe ombre

Regia di Walter Hill vedi scheda film

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La recensione su I cavalieri dalle lunghe ombre

di Maciknight
6 stelle

Un buon western, ben confezionato e sobrio, ma con alcune lacune sulle quali non si può sorvolare, neppure se si è appassionati del genere e pertanto indulgenti.

E’ un western asciutto, sobrio ed abbastanza elegantemente confezionato, con una cura ammirevole per le scene di azione e nel tratteggiare l’umanità dei protagonisti, seppur con alcune particolarità singolari, come la descrizione di un improbabile Jesse James, un posato cerebrale e quasi maniacale padre di famiglia introverso, e come il ricorso ad attori che fossero fratelli esattamente come i protagonisti che dovevano interpretare. Manca però una dinamica narrativa lineare che faccia comprendere i loro effettivi legami e le motivazioni delle loro scelte, in quanto la sceneggiatura procede più per aneddoti episodici che rivelano perlopiù la loro vita privata e relazionale ed alcune soluzioni di sopravvivenza da loro adottati per sopravvivere alla persecuzione da parte della Pinkerton National Detective Agency, che seppur nell’apparente rispetto della legge si muoveva con durezza e cinismo, trasformando i componenti della banda James sempre più in eroi popolari vittime del sistema, esaltati mediaticamente già allora. Banda che poteva contare su un notevole appoggio popolare nei luoghi di origine per via della parentela estesa (oggi diremmo “allargata”) di cui disponevano e per il fatto che erano apprezzati nei loro comportamenti ostili alle ingerenze dello stato e dei forti gruppi di potere economico. Tra le pecche del film la sparatoria finale, durante l’ultimo colpo in banca in una città molto lontana dai loro abituali luoghi di azione, durante la quale le loro comuni armi sembrerebbero dotate di una speciale deroga alle leggi della fisica, non esaurendosi mai e sparando senza sosta, senza peraltro avere ne il tempo ne il modo di ricaricarle. Al realismo della scena si è probabilmente preferito creare una suggestione epica e spettacolare, nella quale i personaggi parevano, se non invulnerabili alle pallottole, sicuramente troppo dotati di energia e forza di sopravvivenza, neanche fossero state creature bioniche. Per questi ed altri motivi che non sto ad elencare merita tuttalpiù la sufficienza piena.

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