Regia di Harold Becker vedi scheda film
Mix di (fanta)politica e thriller che lascia piuttosto freddi nonostante l'impressionante cast a disposizione. Resta però negli occhi e nelle orecchie lo one-man-show di Al Pacino nella scena del funerale del bimbo.
Tornato al vertice assoluto di Hollywood nel 1995 (se mai se ne fosse realmente allontanato...) grazie all'immenso successo di pubblico e critica ottenuto col mitico “Heat” di Michael Mann, Al Pacino accetta di interpretare il ruolo di primo cittadino newyorkese in un film che mixa (fanta)politica e thriller con risultati però non esattamente eclatanti. A Dirigere i lavori è Harold Becker, regista noto (a pochi suppongo) per il film “Seduzione pericolosa”, sempre con Al Pacino come attore protagonista e la cui carriera finirà praticamente in una sorta di limbo permanente dopo il flop di questo “City Hall”. Il cast è a dir poco stellare, con oltre al già citato Al Pacino, due tra le più quotate giovani leve dell'epoca quali John Cusack e Bridget Fonda, e un'impressionante lista di caratteristi di lusso tra i quali spiccano i nomi di Danny Aiello, Martin Landau e Tony Franciosa. E con un cast del genere direi che chiunque si avvicini al film lo fa con aspettative altissime che in questo caso finiscono però parzialmente deluse da un'opera tanto complessa nel plot quanto in fondo povera sia di momenti salienti sia di personaggi che ti rimangano impressi nella retina per giorni dopo la visione. A onor del vero un momento saliente, una scena che resta impressa c'è: il discorso carismatico seppur superpopulista che il sindaco tiene al funerale del bimbo. Impressionante one-man-show di Al Pacino da mostrare ad ogni studente di cinema.
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