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Natale a Londra - Dio salvi la Regina

Regia di Volfango De Biasi vedi scheda film

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La recensione su Natale a Londra - Dio salvi la Regina

di Piace91
4 stelle

Terzo prodotto del nuovo corso natalizio Filmauro, con Volfango De Biasi in regia e Lillo e Greg come protagonisti. Il nuovo filone di De Laurentiis mi piace: cinepanettone soltanto in locandina, senza lo schema e l'ossatura del genere plasmato dai Vanzina e Neri Parenti. Esattamente come in "Natale col boss", il Natale è pressoché impalpabile. L'evoluzione di questa strana alchimia si nota nello svolgimento della pellicola, ma va soppesata con una serie di punti negativi che rendono anche questo film troppo zoppicante per ergersi a quella commedia solida e ben strutturata che vorremmo vedere in sala.

 

Parto dagli aspetti positivi. Il cast è quasi perfetto e i personaggi sono interessanti, ognuno con le sue caratteristiche ben precise. Innanzitutto, Anita (Eleonora Giovanardi) chef coi controcoglioni e un piglio fenomenale, un bel ruolo femminile di comando; le sue vittime sono un incapace e remissivo Paolo Ruffini (onesto e ben calato nella parte, nonostante qualche caduta) e un come sempre eccezionale Nino Frassica che si innalza ad arma segreta del film. Bene tutti i comprimari (Davoli e Riotta in primis), che corroborano la forza comica del duo protagonista. Lillo è un sacco da pugilato, prende schiaffi ogni mezzo minuto ed è strepitoso nel millantare un machismo da grande malavitoso, costantemente smascherato dalla sua totale inettitudine. Dall'altra parte, un eccellente Greg bipolare, che assicura risate e situazioni comiche preziose. Se i due protagonisti stanno pian piano acquisendo un ritmo cinematografico, questo non è per nulla nelle corde degli Arteteca, zoppicanti e a volte tediosi nel proporre le formule che in tv strappano risate a molti, ma che in sala appesantiscono. 

 

Entando dunque tra gli aspetti meno buoni, la regia è presente e scorre generalmente liscia, ma le scene d'azione, ancora una volta, sono da mal di mare. Vanno apprezzate nel contesto in cui sorgono, ma vanno girate meglio. Il ritmo soffre di un calo vertiginoso nella parte centrale: se la prima mezz'ora fugge via, alcune scene seguenti tirano il freno a mano e non basta il non-sense di Frassica per far ripartire la macchina. La sceneggiatura funziona fin quando si mantiene esile, poi arriva un gran casino di situazioni e il tutto risulta sovraccarico. Infine, le ambientazioni. Non posso pensare che Londra abbia il lungotevere, un ristorante cartonato e le palazzine sullo sfondo. Della capitale inglese, solo qualche veduta aerea. Tra le comparse, non ce n'è una che sembri lotanamente britannica. Roma non è Londra, ma con qualche accorgimento in più la può sembrare. 

 

Macro errori e micro errori che guastano la visione. Un vero peccato, perché gli interpreti, il soggetto e parte della sceneggiatura sono estremamente validi per una commedia onesta. Purtroppo l'evoluzione del sottogenere natalizio di Filmauro è andata avanti di poco: resta un prodotto poco curato, ma a tratti godibile ed estremamente divertente. 

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