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Clerks. Commessi

Regia di Kevin Smith vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Clerks. Commessi

di axe
7 stelle

Dante Hicks e Randal Graves sono due ragazzi uniti dall'amicizia e dal lavoro; entrambe commessi, il primo lavora in una tabaccheria/bar/alimentari, il secondo in una videoteca posta di fianco. La loro giornata inizia male e procede peggio, tra clienti assurdi, paturnie amorose e situazioni grottesche. I due litigano, battibeccano, si affrontano, ma, alla fine, l'amicizia prevale. Diretto dall'allora govanissimo regista Kevin Smith nel 1994, "Clerks" racconta la vita di due ragazzi qualunque statunitensi, restituendo un'"instantanea" delle loro vite, delle prospettive, sogni, opinioni, rapporti con altri elementi della società. Non ne esce un quadro confortante; nonostante siano poco più che maggiorenni, i due si confrontano tra loro e con i coetanei come se avessero già una lunga esperienza di vita alle spalle, e ne fossero segnati per sempre, senza attendersi altro dal futuro; campano alla giornata, riflettono sulle loro mancanze, vivono l'insoddisfazione, lavorativa o sentimentale, come un fallimento, non concedendosi - come singoli, ma anche come intera generazione - altre possibilità. L'alternarsi di personaggi grotteschi, nevrotici di fronte ai banconi delle attività loro affidate ed il coinvolgimento in situazioni assurde, sembrano corroborare questa visione. I due protagonisti si accontentano dunque di sopravvivere, un turno dietro l'altro, a quanto il contesto sociale riserva loro. La narrazione è permeata di graffiante ironia. I personaggi si esprimono in dialoghi complessi, a volte surreali, intrisi di volgarità, pur elevata ma mai fine a sè stessa; vivono la loro quotidianità in un micro-mondo ridotto al negozio e poche altre località nei pressi, frequentato da "tipi" umani non molto diversi l'uno dall'altro. Il regista, nonchè interprete di "Silent Bob", un taciturno personaggio di secondo piano, ha sfruttato al meglio i pochi mezzi a sua disposizione. La semplicità delle scenografie rende l'essenzialità del videonoleggio e dell'emporio; i costumi sono vestiti d'uso quotidiano; le scene in esterno molto poche. La colonna sonora predilige brani metal, grunge, punk-rock; il film è girato in un bianco e nero granuloso; tale fotografia non consente di cogliere nitidamente i dettagli delle immagini, contribuendo a collocare la narrazione quasi "fuori dal tempo". Alcuni tra gli attori - Brian O'Halloran, il complessato e deluso Dante; Jeff Anderson, Randal, nichilista e menefreghista - erano alle loro prime esperienze. Kevin Smith ha fatto decisamente un buon lavoro, rappresentando con nera ironia una generazione che si percepisce come priva di prospettive, a disagio in una realtà che non comprende e non la comprende, disillusa, eppure tenace, decisa a tener duro nonostante le difficoltà percepite.

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