Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Il gioco del doppio che più scontato non si può eppure non ci si stanca mai di raccontarlo, anche se il pubblico volta le spalle. Qui si arriva al puerile ed ormai Salce ha perso tutta la sua voglia di fare cinema, come era stato invece agli inizi. Qui ha anche un Gassman gigione, che pur nella sua grandezza, attraversa un terreno facile facile e che da cui non prende nessun stimolo; il contratto con Cecchi Gori gli imponeva certi film e lui per tranquillità economica li accettava con la mano sinistra. Il cast sarebbe anche discreto, ma tutto rientra nella routine di un film che non ha sorprese e viene già raccontato completamente fin dall'inizio. Il fattore politico poteva servire, ma con ben altra sceneggiatura, anche se fra le firme appare il grande De Concini.
Storiellina resa come alle elementari
Ha perso ogni smalto di ironia vera e non da supermarket come in questo caso.
Che dire, fa un doppio ruolo molto scontato
Si applica, stava nascendo il suo momento e questa poteva essere un'occasione giusta per spostare il suo ruolo nel campo della commedia, ma fu una cosa vana
la carina del film..
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