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Il mio Godard

Regia di Michel Hazanavicius vedi scheda film

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La recensione su Il mio Godard

di valentina_sugar
4 stelle

Un film veramente sgradevole nelle intenzioni, con un risultato da commedia piaciona con elementi di slapstick. Nel puro stile di The artist, che però se non era un capolavoro quanto meno non faceva male a nessuno, questo film di Hazanavicius fa dell'estetica e di una trovata comica il suo punto di forza: Jean Luc Godard è un uomo insopportabile, pieno di sé, misantropo, innamorato solo di sé stesso e gelosissimo della sua donna, ma impacciato e imbranatissimo.

Peccato che questo sia il biopic di Jean Luc Godard, l'uomo che dalla fine degli anni Cinquanta ha rivoluzionato il cinema francese e poi girato alcuni dei capolavori del cinema mondiale, un uomo che non si è mai stancato di innovare il cinema. Un uomo ancora vivo.

Il film si ispira alla biografia di una delle mogli di Godard, l'attrice Anne Wiazemsky, già protagonista di Au hasard Balthazar di Bresson. Io immagino che sia vero che Godard è un pessimo essere umano, un uomo incoerente e spocchioso, ma ciò non toglie che è un grande regista, e non merita di essere ridotto a una macchietta, a un personaggio a due dimensioni a cui nel corso del film si rompono gli occhiali 50 volte, con gran giubilo dello spettatore.

Per il resto il film adotta molte delle più celebri sperimentazioni di Godard e le rimette in scena. C'è il protagonista che si rivolge direttamente allo spettatore, intere scene di La Cinese rigirate, il montaggio frammentato di Fino all'ultimo respiro, i colori della bandiera francese di Pierrot le Fou..., una trovata scenica che ho trovato quanto mai irritante e vuota in un film che sbeffeggia Godard. Qual è lo scopo? Dimostrare il proprio omaggio a Godard (mentre lo demolisce)? Mostrare che erano vuote sperimentazioni? 

E non parliamo del trattamento riservato a Bertolucci e Ferreri, ridotto a burino che canta Azzurro in pizzeria con il suo rumoroso cast. Le scene girate in Italia per un italiano sono insopportabili e stereotipe. Mi chiedo davvero chi possa apprezzare questo film. Non lo si può amare se non si conosce il cinema di Godard, ma in questo caso non lo si può che odiare.

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