Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
E' una discreta commedia che ha i suoi punti di forza nelle interpretazioni degli attori e nella sceneggiatura, ricca di battute argute e di dialoghi vivaci e saporiti. Bragaglia era un regista che spesso non riusciva a trovare un vero ritmo e una vera compattezza del film, tranne alcune felici eccezioni. Qui è nella sua norma: una direzione dignitosa ma senza troppo valore aggiunto e con quel tanto di polso che basta per far marciare il film.
Molto divertenti ho trovato i duetti tra Gino Cervi e Vittorio De Sica, che danno un'ulteriore prova della loro bravura. Il primo come gran uomo d'affari ma mammone, e l'altro come marito geloso e con le mani legate sono impagabili. Quando duettano loro si ride spesso. Non è forse azzardato dire che certe situazioni e doppi sensi (il marito che deve fingere di non esserlo, la gelosia da nascondere...) possano esser stati ispirati da "Vogliamo vivere" di Lubitsch, che uscì tra anni prima. Bravi ho trovato anche alcuni attori secondari come la vecchia madre dirigista della vita del figlio e il custode del cimitero, che sono un vero spasso. Più di maniera è forse l'interpretazione di Isa Miranda.
Se oggi vi fossero bravi registi da commedia sofisticata proporrei un rifacimento.
E' di Nino Rota, ma non si direbbe mai.
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