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The Young Pope

2 stagioni - 20 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su The Young Pope

di Malpaso
8 stelle

E se Dio fosse il primo a non credere?

 

Sono molti gli indizi sparsi da Sorrentino per farci intuire la vicinanza del protagonista, papa Pio XIII, molto più alla sfera divina che a quella umana. L'autore, dopo il cinema e la letteratura, fa suo il linguaggio della serialità così che The Young Pope risulti un'opera puramente sorrentiniana, in linea con l'estetica dei suoi ultimi film (La grande bellezzaYouth - La giovinezza) e grondante della sua poetica. Lungo i dieci episodi si alternano essenzialmente due registri visivi/concettuali, ovvero le vicende prettamente narrative riguardo agli intrighi interni al Vaticano e, molto più interessante, la personale ricerca di Dio dello smarrito protagonista, quest'ultimo registro pregno delle tipiche atmosfere sospese e fuori dal tempo a cui il regista ci ha abituati.

 

Interessante la dicotomia papa/istituzione, ovvero l'umanizzazione e decadenza di quest'ultima in aperto contrasto con la divi(ni)zzazione e glorificazione del primo attuata da Pio XIII stesso. Santo o impostore? Probabilmente alla ricerca di una perfezione nella condizione umana riflettendosi nell'ideale divino. Eppure col passare degli episodi la figura del protagonista si fa sempre più cristologica da un punto di vista estetico, con una fotografia che si avvale della bianca veste quasi per farne emanazione diretta di luce o inquadrature e pose che rimandano alla Pietà di Michelangelo, ma comunque profondamente umana e imperfetta. Ed è qui che Sorrentino e Jude Law vincono la sfida: l'attore regala un'interpretazione memorabile nella sua progressiva esplorazione del personaggio, con almeno tre monologhi recitati meravigliosamente, mentre l'autore destruttura la massima icona dell'integrità morale dei nostri giorni per raccontare uno dei momenti più delicati della vita dell'uomo, il momento di passaggio dall'età giovanile alla vecchiaia.

 

Coniugando ironia e spietatezza, Sorrentino condanna l'esibizionismo e il falso moralismo della Chiesa. Ovviamente il suo discorso non si limita ad una critica tanto ovvia. Pio XIII è un orfano, non solo come Sorrentino, ma come Dio. Eletto papa, si dichiara ateo (sempre come Sorrentino). Eppure, a conti fatti, Pio XIII è il più credente tra i credenti: figlio di nessuno alla continua ricerca dei genitori, una speranza mai svanita di un ritorno alla pace, che è essa stessa Dio. The Young Pope è un'opera sul dubbio e la fede, sulla condanna della presa di posizione definitiva di fronte ad una domanda che rimarrà sempre insoluta.

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