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Black Mirror

6 stagioni - 27 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2011-2011
  • 3 episodi

L'autore

lino99

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La recensione su Black Mirror

di lino99
10 stelle

Avvincente, Intrigante...e sconvolgente "trilogia"

Questa sì che è una bella sorpresa!

Parto dal presupposto che io preferisco i film alle serie e difficilmente mi convinco a seguirne una; questa volta mi hanno convinto i vari punteggi e recensioni che trasudavano entusiamo a non finire, ma soprattutto l'argomento trattato, ovvero le nefaste conseguenze della tecnologia, nella speranza di visionare qualcosa che facesse riflettere sulla risposta da dare alla domanda:"Ma la tecnologia è pericolosa?"...Certo, dal punto di vista salutare è risaputa la risposta negativa, ma dal punto di vista sociale cosa potrebbe cambiare? Ritengo perciò molto interessante che l'ideatore della serie, Charlie Brooker, abbia fatto in modo di portare sul piccolo schermo dei possibili futuri distopici che ci facciano aprire gli occhi sulla vera utilità del progresso tecnologico. Il franchise è arrivato già alla terza stagione, composta da 6 puntate, e si può affermare che sta conquistando ancora la maggior parte dei favori. Ma ora vorrei concentrarmi sulla prima, composta da 3 mediometraggi ciascuno di circa 3/4 d'ora (il 2 dura un'oretta). Il primo ha un'ambientazione attuale, gli altri due si svolgono in un futuro distopico non tanto lontano. Riguardo al genere, possiamo catalogarla nel thriller, a tratti drammatico, anche se io preferirei considerarla un unicum, data l'idea originale e potenzialmente (e di fatto) potentissima.

Prima Storia: (Diretta da Otto Bathurst)

Sembra una notte come le altre, invece il risveglio del primo ministro inglese, oltre che inaspettato, sarà drastico, poiché gli comunicano di aver ricevuto un filmato in cui una giovane dichiara di essere stata rapita e che la condizione affinché rimanga in vita è che il primo ministro, a reti unificate, attui un rapporto sessuale completo con un maiale. Ovviamente nasce lo sgomento nelle facce di chi osserva il video, pubblicato su Youtube e cancellato subito, poiché ritenuto segreto di stato; ma sappiamo com'è fatto il mondo del web: in quel poco tempo in cui il filmino era accessibile a tutti è stato già scaricato e così via, non impedendo dunque il suo percorso virale nell'universo di internet. Inutile dire che la scelta non è facile: far morire un'innocente passando per vigliacco e causa del misfatto o diventare un eroe, ma perdere la dignità e non riuscire a togliere nella sua vita questa macchia indelebile.

Questo thriller politico ha come principale obiettivo offrire una realistica e sconvolgente panoramica sulla viralità del mondo del web e sulle reazioni di chi lo frequenta, intrise di facile moralismo e pseudo-saggezza provocata soprattutto dall'opinione pubblica; ora, fatevi una domanda: Potrebbe succedere un fatto del genere? Io non esiterei a rispondere sì, se ci pensiamo è davvero spaventoso il solo pensiero di svegliarsi e trovarsi di fronte a una scelta del genere, che farebbe invidia al Jigsaw della serie cinematografica horror di "Saw". Ma soprattutto cosa faremo noi spettatori: guarderemo o no un'oscenità del genere, e se sì, per quali motivi; io ne ho trovati tre: il gusto sadico di vedere umiliato un personaggio così potente, il conformismo e la semplice curiosità di poter vedere in televisione un tabù. Purtroppo realistico...Voto:9

In particolare vorrei analizzare il finale, quindi SPOILER:

Lo fa...e indovinate quanti lo guardano: TUTTI...è spaventosa la scena che ci mostra la città vuota, priva sia di persone sia di vetture, fatto davvero impensabile al giorno d'oggi. E tutto per cosa? Per vedere il ministro che fa sesso con un porco. Alla fine chi è che vince in questa storia? L'architetto dell'"attentato", un vero capolavoro, dato che è riuscito a concentrare tutta la popolazione a un unico e stupido fatto, facendo passare inosservate tutte le ultime notizie. Per me, SCONVOLGENTE.

Seconda Storia: (Diretta da Euros Lyn)

Siamo in uno dei tanti futuri papabili: Essere impiegato qui significa pedalare e pedalare in una sorta di centrale elettrica; ciascuno ha una stanza dove dormire, isolata da pannelli che non fanno altro che mostrare pubblicità di due tipi: hard e talent show; tra l'altro, ognuno possiede dei Meriti, in base alla quantità di lavoro eseguita, il cui numero più è alto, più rende accessibile la partecipazione ai talent show. Il film ha come protagonista Bingham, uomo pacato e annoiato dalla sua vita monotona, la cui ripetività sembra pesare solo a lui. Un giorno si innamora e, come dichiarazione, usa gran parte dei suoi Meriti per farla partecipare al talent, avendo sentito la sua bella voce. Tuttavia, di fronte ai giudici (tra i quali spicca Rupert Everett), la giovane e Bingham scopriranno la deprimente verità del sistema...

Una palese critica ai programmi talent ma soprattutto alla pubblicità, che ci viene propinata in maniera talmente pesante e costante che spesso non ci facciamo neanche caso. Terribile (in senso buono) la scena in cui il protagonista si copre gli occhi per non vedere lo schermo e parte subito una voce che ordina insistemente di riprendere la visione. Ma il vero senso risiede nella parte finale, più pessimistica che mai, che evidenzia l'inutilità della ribellione, poiché il sistema considera gli uomini come pedine per gli affari e troverà sempre un modo per togliere di mezzo, in un modo o nell'altro, il pericolo di trasformare i dormienti in desti (come direbbe Platone), rischiando di sovvertire i loro piani. Commovente e imponente: CAPOLAVORO. Voto:10

Terza Storia: (Diretta da Brian Welsh)

Come si svilupperebbe una scenata di gelosia in un futuro in cui è disponibile un dispositivo capace di far visionare i ricordi come se fossero dei filmini registrati? Ovviamente finirebbe male, dato che il protagonista indaga ossessivamente su un leggero sospetto, che si traformerà mano a mano in pesante.  Spaventosa la scena in cui, per favorire l'atto sessuale, la coppia protagonista osserva i ricordi dei bei tempi con tanto di occhi bianchi alla Lucio Fulci.

Una parabola non sulla pericolosità della gelosia, ma dell'inutilità di eventuali aggeggi futuristici e che conferma in maniera insistente la domanda: "Dove porterà il progresso della tecnologia?"; questa serie risponde semplicemente: "A danni", evidenziando dunque il suo radicale pessimismo di fondo. Tuttavia il suo compito è semplicemente farci aprire gli occhi, non farci perdere la speranza e invitare alla rassegnazione.

Intrigante. Voto: 9

 

 

 

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