Espandi menu
cerca
MOVIE POSTERS 04: Boris Vallejo & Julie Bell (1/3)
di FABIO1971 ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

FABIO1971

FABIO1971

Iscritto dal 15 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 119
  • Post 11
  • Recensioni 526
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

 

"Dipingere è una professione molto solitaria, seduto nel tuo studio per giorni e giorni e giorni. Ora c'è qualcuno che ama e comprende tutto questo tanto quanto me. Allo stesso tempo, poi, siamo molto competitivi e ci sproniamo l'uno con l'altro a osare sempre di più... Certe volte sbircio oltre la mia spalla per vedere lei che cosa sta facendo".

 

Boris Vallejo e Julie Bell sono due tra le più celebri personalità dell'arte fantasy. Dal 1994 sono anche marito e moglie: caso rarissimo, tra l'altro, di una donna compagna di un'artista a cui non è stato "relegato" il consueto ruolo di musa ispiratrice. La coppia, però, non ha soltanto continuato a svolgere la propria professione, ma, nel tempo, ha anche avviato una proficua collaborazione, realizzando in tandem moltissime opere e condividendo nel loro studio ad Allentown, in Pennsylvania, sperimentazioni e successi. Il riscontro di questa comunione d'intenti emerge proprio esaminando i due magnifici poster cinematografici prodotti dalla coppia negli ultimi anni (poster che sancirono il ritorno di Vallejo a questa attività dopo un silenzio che durava dagli anni Novanta, quando realizzò il suo ultimo manifesto per il cinema) . Ma andiamo con ordine...

Boris Vallejo, nato a Lima l'8 gennaio 1941, sette anni di lezioni di violino prima di rendersi conto che non era quella del concertista l'attività della sua vita, si diploma all'Escuela Nacional de Bellas Artes di Lima con tanto di medaglia d'oro per meriti artistici. Nel 1964, a 23 anni, si trasferisce negli Stati Uniti, arrivando a New York senza un soldo e senza neanche conoscere la lingua, ma "armato" soltanto del suo portfolio. Trovato lavoro come illustratore pubblicitario, Vallejo inizia a dedicarsi contemporaneamente alla realizzazione dei suoi progetti personali. Racconta l'artista: "Avevo già lavorato con successo come illustratore per alcuni anni quando scoprii l'arte fantasy sulla copertina di un albo a fumetti americano. C'era una donna possente ed eroica che combatteva contro un mostro preistorico e subito compresi che quello era ciò che volevo disegnare. Ho sempre avuto una speciale venerazione per la struttura perfetta del corpo umano e l'arte fantasy mi consentiva di illustrare corpi muscolosi e sensuali nei miei lavori. E amavo così tanto i corpi umani che ho sempre cercato di rappresentarli il più splendidamente e perfettamente possibile". È l'inizio di una carriera folgorante, che tra gli anni Sessanta e i Settanta contribuì, insieme all'operato di Frank Frazetta e di pochissimi altri artisti, a ridefinire le coordinate stilistiche e visive dell'arte fantasy: illustrazioni pubblicitarie per le riviste di moda, copertine di libri (per praticamente ogni casa editrice statunitense e ogni storico personaggio, da Tarzan a Conan il Barbaro e Doc Savage), fumetti (dalla Warren alla Marvel, dove realizzerà le sue immortali cover per testate come Eerie, Monsters Unleashed!, Epic Illustrated, The Savage Sword of Conan, Tales of the ZombieSavage Tales, passando per quelle della rivista Heavy Metal), dischi (dai Molly Hatchet a Ozzy Osbourne, dai Flotsam and Jetsam a Ted Nugent) e videogiochi, poster cinematografici, calendari. E i suoi possenti guerrieri, le sue sensuali fanciulle e le sue mostruose creature, la natura selvaggia e misteriosa, l'erotismo più lussurioso e i combattimenti più furibondi, immortalati dalla sua esaltante inventiva e da una versatilità sorprendente: alimentato dall'influenza di maestri come J. Allen St. John e Chesley Bonestell, il suo stile, "classico" nella composizione delle forme e nella plasticità delle pose (frutto della sua passione per il body building e dei suoi studi di anatomia), è ulteriormente esaltato dalla magistrale resa figurativa della tavolozza cromatica, che sfrutta la luminosità dei colori a olio e le suggestive misture di tonalità (da 18 a 24 diverse sfumature, racconta Vallejo).

 

Nel video, una breve rassegna delle sue opere più celebri:

 

 

Quello realizzato nel 1977 per la riedizione negli Stati Uniti di Barbarella, film di Roger Vadim interpretato da un'indimenticabile Jane Fonda, è il primo poster cinematografico di Boris Vallejo:

 

Barbarella (1967)

di Roger Vadim con Jane Fonda, Marcel Marceau, Ugo Tognazzi

 

Nel 1977 Boris Vallejo ha già raggiunto lo status di autore affermato, sia in termini di celebrità che, soprattutto, per la qualità delle sue illustrazioni. Il poster di Barbarella ne costituisce un'immediata ed elettrizzante sintesi stilistica: i colori scintillanti, la plasticità dei corpi umani, il magistrale ritratto di Jane Fonda, l'armonica disposizione delle figure di contorno, le suggestioni misteriose evocate dallo sfondo fantascientifico.

Nello stesso anno è la volta del poster di Sfida a White Buffalo di Jack Lee Thompson, western avventuroso interpretato da Charles Bronson, Kim Novak e Jack Warden:

 

Sfida a White Buffalo (1977)

di J. Lee Thompson con Charles Bronson, Jack Warden, Kim Novak, John Carradine, Slim Pickens

 

La figura poderosa del bisonte bianco protagonista del film (ideato da Carlo Rambaldi), così furente da oltrepassare i contorni dell'immagine, si staglia minacciosa contro due malcapitati avventori, un cacciatore e un indiano. È un'illustrazione orchestrata sulla semplicità della situazione raffigurata (l'uomo in lotta contro una terrificante mostruosità della natura) e la straordinaria forza cinetica trasmessa dal disegno.

L'anno successivo Vallejo realizza il poster per l'edizione spagnola di Taverna Paradiso:

 

Taverna Paradiso (1978)

di Sylvester Stallone con Sylvester Stallone, Lee Canalito, Armand Assante, Frank McRae

 

Per l'esordio alla regia di Sylvester Stallone, ambientato nella Hell's Kitchen degli anni Quaranta, Vallejo affianca al ritratto di profilo dell'attore l'immagine dei due lottatori in combattimento. Straordinaria, come sempre, l'attenzione dell'artista per la luminosità dei colori e la maniacale ricerca della perfezione nell'illustrazione della fisicità dirompente dei corpi umani.

Nel 1979 è la volta del poster per Mistress of the Apes, mediocre film d'avventura diretto da Larry Buchanan e interpretato dalle splendide Barbara Leigh e Jenny Neumann:

Nel 1980 Boris Vallejo riceve dalla Coca Cola l'incarico di realizzare quattro poster promozionali per L'impero colpisce ancora, quinto episodio (all'epoca il secondo) della saga di Guerre Stellari. Di seguito le più celebri delle sue quattro, meravigliose immagini:

 

L'impero colpisce ancora (1980)

di Irvin Kershner con Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Billy Dee Williams

 

Nel 1981 sarà, invece, Knightriders di George A. Romero a beneficiare del talento di Vallejo, qui alle prese con un cavaliere della Tavola Rotonda in sella a una fiammante Harley Davidson:

 

Knightriders (1981)

di George A. Romero con Ed Harris, Gary Lahti, Tom Savini, Amy Ingersoll, Patricia Tallman

 

L'anno successivo Vallejo si occupa del poster di Q - Il serpente alato, horror in odore di blaxploitation diretto da Larry Cohen e interpretato da Michael Moriarty, David Carradine e Richard Roundtree:

Di nuovo una creatura mostruosa dopo il gigantesco bisonte bianco di Sfida a White Buffalo: stavolta un ancor più temibile drago, che Vallejo ritrae con minacciose intenzioni sulla vetta dei grattacieli di New York. Un altro gioiellino.

Nel 1983 Vallejo realizza tre poster: il primo, piacevole fuori programma nella sua produzione, è dedicato a una commedia, National Lampoon's Vacation, glorioso brand della comicità demenziale a stelle e strisce, qui al suo esordio sul grande schermo per la regia di Harold Ramis, la sceneggiatura di John Hughes e l'interpretazione di Chevy Chase, Beverly D'Angelo, Randy Quaid e John Candy:

Al di là dell'atipicità del genere (la commedia) all'interno della produzione artistica di Vallejo, il poster di National Lampoon's Vacation spicca tra i suoi lavori migliori per l'incredibile plasticità pittorica delle forme, per la fisicità dirompente che trasuda dai corpi, per la raffinatezza umoristica con cui vengono ritratte le espressioni dei volti e, ancora, per la strabordante vitalità cinetica dell'immagine e per la varietà di sfumature cromatiche raggiunta dalla tavolozza dell'artista.

Il secondo poster del 1983 è dedicato al primo capitolo della serie di Deathstalker, diretto da James Sbardellati (che si firma con lo pseudonimo di John Watson) e prodotto da Roger Corman, mediocre saga fantasy sulle orme di Conan il Barbaro e di cui Vallejo curerà i manifesti anche per gli episodi successivi:

Splendido manifesto, in cui Vallejo racchiude, all'interno di una scena di combattimento, le sue figure topiche: l'eroe, la bella e il mostro.

L'ultimo poster realizzato nel 1983 è quello di War of the Wizards (conosciuto anche con l'alternate title Phoenix), fantasy diretto da Richard Caan e Sadamasa Arikawa.

 

 

Fine prima parte (continua...)

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati