Espandi menu
cerca
I bambini li guardano: I tre moschettieri
di Immorale ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

Immorale

Immorale

Iscritto dal 10 agosto 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 121
  • Post 39
  • Recensioni 399
  • Playlist 20
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

 

I bambini li guardano è una rubrica settimanale di Cinerepublic in cui gli autori raccontano, in forma di cronaca dal salotto di casa, la visione di un film per grandi ad altri genitori audaci desiderosi di allargare gli orizzonti cinematografici dei propri figli.


I tre moschettieri (USA, 1948)
di George Sidney
con Gene Kelly, Lana Turner, June Allyson, Van Heflin, Vincent Price
genere: Avventura

 

Visto da Immorale con Asia, sua figlia, 11 anni.

 

Asia, nel pieno di quella neocategoria sociologica denominata pre-adolescenza, target preferito delle società di merchandising, delle multinazionali commerciali e di abbigliamento. Periodo difficile la preadolescenza, non si è più bambini ma neanche adulti. Periodo di scontro silente o, a volte, rumoroso e di chiusura nel proprio spazio (la sua stanza) con la porta chiusa in faccia agli adulti; antro, a volte mefitico, di insicurezza ed apparente apertura al mondo grazie ai “social network” ed ai vari “live messanger”.

 

Asia, dagli occhi che si illuminano quando ride e gioca con i suoi amici o con la moltitudine di animali presente in casa o dal volto scuro quando è arrabbiata e triste, nella sua ricerca di spazio vitale e personale.

 

Nell’ultimo periodo la sua autonomia televisiva è aumentata molto; da poco ha ottenuto il privilegio di avere una televisione nella sua stanza e, quindi, sceglie autonomamente i programmi da guardare tra la moltitudine di offerte dei canali per ragazzi del digitale terrestre, tutti di livello medio o molto basso - soprattutto quello dei cartoni animati (Candy e Lady Oscar dove siete !!) - producendo, a mio avviso, una sua disabitudine a visioni più complesse o articolate.

 

Guardare un film insieme, quindi.
Il compito mi spaventa un po’ e, da buon vigliacco alleniano praticante, ho deciso di giocare (quasi) sul sicuro e di puntare su un capolavoro da me amatissimo: “I Tre Moschettieri” di George Sidney del 1948, la più bella e, secondo me, insuperata trasposizione cinematografica dei personaggi di Dumas, incredibilmente ancora non disponibile in versione DVD italiana.

 

Un film che conosco a menadito fin dalla prima infanzia quando, grazie alle numerose repliche di mamma Rai, veniva riproposto con cadenza annuale. Ricordo ancora il mio stupore per la vivacità della fotografia (ah, il technicolor), la sfarzosità degli sgargianti abiti e la leggiadra bellezza delle attrici, nonché l’azione sfrenata e guascona del prode D’Artagnan/Gene Kelly e dei suoi compagni moschettieri. Solo le successive visioni adulte mi hanno consentito di apprezzare appieno il sublime lavoro di regia svolto da George Sidney, con la sua tecnica precisa nel seguire le funamboliche evoluzioni dei suoi personaggi e nella giusta scelta di alternare registri giocosi a fasi molto melodrammatiche e tragiche (non è così anche la vita?); tali visioni mi permisero di rivalutare anche l’ottima recitazione di tutto il cast ed in particolare dei personaggi antagonisti, scarsamente considerati nei giudizi precedenti (si sa, i bambini/adolescenti preferiscono gli eroi positivi): il gigantesco ed inquietante Vincent Price nei panni del Cardinale Richelieu e la splendida e lasciva Lana Turner/Milady.

 

Ma non divaghiamo e veniamo a noi. Dunque, dopo averla preparata da giorni all’evento e aver preso appuntamento con mia figlia per la visione del film, in uno stanco venerdì sera post vacanze di Pasqua ci accingiamo a vederlo. Il leone degli studios ci introduce allo spettacolo ed alla giocosa e avventurosa parte iniziale; Asia si fa sempre più interessata, la vedo sorridere con partecipazione soprattutto durante gli spettacolari duelli e gli impacciati e pomposi approcci amorosi del protagonista con Costanza.

La parte centrale, più complessa e narrativamente ingarbugliata, mi ha costretto a stoppare spesso la visione per spiegarle la trama ed i complessi intrecci/intrighi messi in atto dai vari personaggi e, di conseguenza, la sua attenzione pare calare.

La osservo e percepisco il suo affaticamento (che fu anche mio alla sua età) e decido di dividere la visione del film in due puntate. La giornata è stata lunga e siamo entrambi stanchi dopo il viaggio di ritorno dall’Abruzzo. Prima di andare a letto le strappo un commento “Certo Papà – mi dice - che sapevano proprio combattere bene, gli attori del film”; le spiego che all’epoca si puntava molto sulla verosimiglianza e quindi si richiedeva che gli attori coinvolti in un film di “cappa e spada” seguissero, tempo prima, un allenamento mirato a conoscere almeno i rudimenti della scherma. Oggi, continuo, si sopperirebbe con la tecnologia e con un abbondante uso di controfigure. La mia spiegazione è parsa soddisfarla e ce ne andiamo entrambi a letto.             

 

“Hai riconosciuto l’attrice che interpreta la Regina di Francia ?” le dico alla ripresa il giorno dopo e lei “no, anche se mi sembra una faccia conosciuta”. “Era la “Signora in Giallo” (Angela Lansbury) da giovane” – le rispondo – “noo, veramente ? – mi fa lei – Com’era bella!!”.

 

La fase tragica incombe ed il film ci conduce fino alla dolorosa morte di Costanza prima e del Conte di Buckingam poi (sguardo accigliato e triste di Asia che segue attenta), fino alla cattura ed all’esecuzione della perfida Milady per mano del boia di Lylle ed all’allegro finale con i nostri eroi che escono sorridenti dalla sala reale.

 

Estraggo il DVD, esito un momento e le chiedo “Ti è piaciuto ?”. Un attimo di silenzio ed arriva la sua risposta “Si Papà, ma è stato un po’ pesante”, “In che senso ?” – chiedo io -  e lei “la trama, nonostante le tue spiegazioni, è stata per me abbastanza incomprensibile”. Mi metto nei suoi panni e ritengo l’Istanza condivisibile, vista con occhi da ragazzino. Le chiedo ancora “Quale è stato il tuo personaggio preferito ?” – “Milady – mi risponde dopo un attimo di esitazione – anche se fa la parte della cattiva. Era una donna bellissima e mi piacevano molto gli abiti che indossava”. “Secondo te, è stato corretto giustiziarla ? – insisto, “Si – mi risponde – ne ha fatte troppe”. Dopodiché mi liquida con la scusa di aver da fare e mi dice “La prossima volta il film lo scegliamo insieme”…

 

Astuta, la ragazza….

 

< Puntata precedente                           Archivio                           Puntata successiva >

 

*Si qualifichi!
 Due parole sull'autore della settimana: Immorale

 

Cresciuto nella periferia inurbata e ricca di travertino della capitale, ho trascorso la mia infanzia in una bolla temporale: giornate infinite divise tra partite di calcio, giochi sfrenati e innumerevoli ore di televisione, tra cartoon giapponesi e centinaia di film. Ora, da quasi quarantenne vivente nella “Brianza Felix”, la bolla temporale è diventata sempre più compressa, perso tra lavoro, famiglia e la pratica di numerosi hobby/interessi (la musica, la lettura, il cinema, il Tai Chi Chuan). Il cinema mi appassionava fin da bambino, quando guardavo insieme a mio padre bellissimi western, i film di Hitchcock e tutte le puntate del Tenente Colombo, ma sono, principalmente, un “absolute beginner” e cerco di imparare dalle persone più competenti di me (tantissime nel sito) e di non perdere mai la capacità di stupirmi e di imparare cose nuove, in ogni ambito.

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati