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Cinescomparsi: Macaulay Culkin
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Il successo di un film può cambiare il destino di chi in quel film ci ha lavorato, in alcuni casi può addirittura influenzarne tutta la vita: il caso di: Macaulay Culckin e “Mamma ho perso l'aereo”.

 

 

Macaulay Culckin è uno dei bambini prodigio più famosi degli anni '90. Nato nel 1980, terzo figlio della numerosa famiglia di Christopher (Kit) Culckin e Patricia Brentrup (7 figli in tutto, e tutti attori in fasce), Macaulay – proprio come i suoi fratelli più grandi e quelli più piccoli – fa i suoi primi passi negli spot pubblicitari e si affaccia sui set cinematografici per qualche piccola apparizione di poco conto. Il successo arriva all'improvviso e forse inaspettatamente con la commedia (divenuta un cult nei palinsesti natalizi delle tv di tutto il mondo) “Mamma ho perso l'aereo” del 1990 di Chris Columbus.

La commedia è subito accolta dal pubblico in maniera generosa, un film per tutta la famiglia, dove il protagonista è Kevin, un bambino dal viso angelico ma dalla mente diabolica e dispettosa, tanto da mettere in fuga i ladri che si erano intrufolati nella sua casa durante le feste di Natale. Mac-Kevin entra nel cuore delle mamme, dei babbi e dei figli, sta simpatico a tutti: è adorabile ma non sdolcinato, dispettoso ma non antipatico, intelligente ma non spocchioso, tenero e intraprendente. Un piccolo eroe che sa come farsi amare dai genitori sfoderando il suo sorriso disarmante, ma che rimane simpatico ai suoi coetanei per i modi dispettosi e divertenti con cui sa tirarsi fuori dai guai. In verità Mac diventa con questo film dagli incassi strepitosi, una vera e propria gallina dalle uova d'oro per i suoi genitori.

 

Genitori che avevano investito nei figli tutte le loro speranze per far fortuna e riscattarsi da una vita fatta di tentativi e mille provini. Il padre di Mac in primis, anche lui un ex bambino prodigio che aveva calcato i palchi di Broadway accanto a nomi della migliore Hollywood, sapeva bene come far girare le ruote di un certo tipo di ingranaggio: Mac era la sua carta di rivincita, per un mondo che ad un certo punto non l'aveva più voluto. Per questo primo ruolo da protagonista il bambino dal caschetto d'oro riceve una prima nomination al Golden Globe. Dopo la “mamma” con cui aveva “perso” l'aereo, l'anno dopo arriva immancabile un “papà” con cui aveva trovato un amico: commedia romantica e decisamente più commuovente in cui Mac ha un ruolo da non protagonista accanto alla piccola Anna Chlumsky.

Altro successo, ma non come il primo film, così si gioca sul sicuro per il 1992 con “Mamma ho riperso l'aereo”. Sono anni di gran lavoro e di ottimi guadagni, soldi che iniziano a far girare la testa ai 2 genitori ma anche al piccolo Mac. “Piccolo” al quale tutto è permesso e concesso. Nel '91, sulla scia del gran successo, Mac viene ingaggiato per il videoclip “Black or white”di Micheal Jackson .

Il ragazzino biondo diventa l'alter ego dell'ex bimbo prodigio di colore Mike e i due sono inseparabili per i prossimi anni a venire. Tanto che nel 2004 Culckin testimonierà a favore di Jackson nel processo a suo carico per il reato di pedofilia. Ma se per Micheal Jackson la stella del successo non è tramontata mai, non è lo stesso per l'adolescente Mac. Bastano infatti solo pochi anni per assistere al declino di Macauly Culckin. Nel 1994, quando ha appena 14 anni, Mac punta tutto sul film “Richie-Rich il ragazzo più ricco del mondo” che però al botteghino è decisamente un flop. La storia non convince e non avvince il pubblico di Mac, che intanto sta crescendo troppo per vestire i panni di “bambino” e non è abbastanza intrigante per quelli di “adolescente bello e dannato”. Il flop non ripaga i costi del film e tanto meno gli sperperi del padre di Mac. Comincia una guerra spietata a colpi di denunce e avvocati da parte dei genitori per l'affidamento del figlio. Macauly è costretto nel 1997 a ripudiare i genitori (pratica alla quale si rifaranno altri “bambini prodigio” in balia di genitori troppo larghi di manica). Il ragazzino chiede la nomina di un tutore che possa gestire il suo patrimonio che via via si è sempre più assottigliato, un patrimonio che ammontava all'epoca a circa 50 milioni di dollari.

Mac non regge le tensioni, le delusioni e i dispiaceri per una vita che in pochissimi anni pare perdere ogni punto di riferimento: la separazione dai genitori, un matrimonio a soli 18 con Rachel Miner andato a monte dopo pochi anni, la morte di sua sorella Dakota (investita da un camion nel 2008). Mac cerca “rifugio” nelle droghe e nei psicofarmaci, la dipendenza è inevitabile così come la sua scomparsa dalle scene cinematografiche.

(qui nel video dei Sonic Youth "Sunday")

Molti gli annunci negli anni di un suo trionfale ritorno, ma il ragazzo biondo appare sempre più magro e sofferente solo in qualche videoclip di famosi gruppi musicali. In effetti sembra proprio la musica ad aprigli le porte per un nuovo rilancio sul palcoscenico come cantante, siamo già negli anni 2000...anche questa notizia è rimasta sospesa nel vuoto.

Cosa fa oggi Macauly Culckin? Sembra un paradosso, quasi una condanna, ma a 36 anni Mac indossa nuovamente i panni di Kevin il bambino di “Mamma ho perso l'aereo”. Si chiama “Dryvrs” la serie web in cui Mac-Kevin è oramai cresciuto ed è un tassista nevrastenico che racconta ai suoi passeggeri, come in una seduta psicoanalitica, la sua infanzia nefasta in balia di genitori menefreghisti e di fratelli rompiscatole: “A mia madre non fregava niente di me, mio fratello era un mostro. Una famiglia di pazzi!”, “Mi hanno lasciato solo a casa, durante le vacanze di Natale”.Questi alcuni brani estrapolati dalla prima puntata di Dryvrs.

 

 

Mac è stato dato per morto molte volte in questi ultimi anni. In un caso pare che la notizia sia stata “quasi” vera: nel 2012 per overdose, morte al quale il ragazzo è fortunatamente scampato grazie al pronto intervento degli amici presenti.

Mac suona in un gruppo musicale che si chiama “The Pizza Underground”

Il padre di Mac, Kit Culckin, ha avuto nel 2014 un infarto e ha chiesto più volte di poter rivedere i suoi figli... nessuno si è presentato all'appello.

 

 

 

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