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La belva

Regia di William A. Wellman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La belva

di cinephilex
8 stelle

Tipica produzione Cinemascope anni '50 ma con alcune particolarità interessanti:innanzi tutto Robert Mitchum, il piu' "nostro", il piu' moderno degli attori della gloriosa Hollywood (non per nulla poco amato dai puritani "integralisti" che si fregiarono anche di dargli un po' di galera), ironico, sensuale, fuori dalle regole e dagli schemi d'allora, qui nella parte di un "villain" montanaro (ma a conti fatti l'unico sveglio in famiglia), attorniato da un fratello sognatore ma piuttosto inconcludente, da un'altro fratello minore, Tab Hunter, che avra' fatto una fatica bestiale nelle scene in cui doveva,per dovere di copione,baciare la bella di turno,da un patrigno sempre con il serbatoio pieno e con una madre (il cui aspetto è francamente impresentabile!)repressa da mille manie religiose e vera dominatrice della scena domestica.Si intuisce che la distanza dal mondo civilizzato ha parecchio influito sull'andamento della famiglia e che, avanti di questo passo, i nostri arriveranno a qualche non meglio imprecisata bassezza senza rimedio..Dicevamo la bella di turno: Theresa Wright,un po' sbiadita a dire il vero,anche perchè le sue uniche antagoniste sono le due ciabatte domestiche(oltre alla suddetta "Ayatollah" c'è anche una sorella forzatamente zitella), quindi agli Studios avranno deciso di risparmiare su trucco e custumi (strano, in altri films dell'epoca nessuno si è mai preoccupato di "bardare" un po' troppo donne che abitavano alla Frontiera e che lavavano i panni al fiume..);non si capisce comunque il suo interesse per il giovane Arnold,dotato di una personalità simile a quella di un tubero, quando a disposizione si aggira un esemplare quale il fratello Curt,Mitchum appunto.Le altre particolarità a mio parere rilevanti sono la presenza di un vecchio visionario indiano, indizio che l'etnia pellirosse cominciava ad assumere qualche sfumatura in piu', ed il magnifico lavoro compiuto da chi ha creato la fotografia del film,già in parte girato in esterni:è l'unico film di cui mi ricordi ad essere sì a colori, ma praticamente composto il 99% di bianco e di nero!L'unica eccezione è un giaccone rosso vivo indossato nella prima parte del film da Bob Mitchum e che,stranamente,sarà l'artefice del suo stesso destino dal momento in cui se ne disferà.

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