Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Una congrega religiosa riporta in vita un potentissimo mutante rimasto sopito per millenni. En Sabah Nur somiglia ad un cattivo dei Power Rangers e il film rischia più volte di superare la soglia del ridicolo involontario (la perdita di capelli di Xavier...), ma per fortuna Singer azzecca tre o quattro bei momenti che arrestano un pochino la caduta verso il disastro (su tutti la distruzione di Aushwitz e il discorso al mondo del cattivo). In ogni caso si tratta di polpettone sconnesso, con Magneto che viene riportato a caso nelle file dei cattivi per la ventordicesima volta (salvo poi farlo redimere all'ultimo con frasi da Bacio Perugina), una parentesi nella base di Styker che vanifica il finale di Giorni di un futuro passato e discutibili scelte di cast sui mutanti della nuova generazione. Poi tutto il contesto egizio, con annessi vaneggiamenti paleoastronautici, viene tirato fuori dal cappello senza la minima contestualizzazione e la minaccia è risolta facendo incazzare la ragazzina, che fa fare una figura pessima a tutti gli altri mutanti. Un'appendice inutile ed a tratti fastidiosa di quanto visto nel precedente film.
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