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Rosemary's Baby

Regia di Agnieszka Holland vedi scheda film

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La recensione su Rosemary's Baby

di Maciknight
6 stelle

Occorre premettere che vedere una riproposizione attualizzata di un film cult del lontano passato non può esercitare il fascino e la sorpresa dell’originale, che non potrà mai eguagliare emotivamente, per il semplice fatto che ne conosciamo il tema di fondo, la trama ed i colpi di scena. Per quanto la riproposizione possa contenere varianti ed inventiva, lo saranno sullo stesso tema, e quindi il film dal punto di vista dell’accoglienza e delle potenzialità di successo è comunque penalizzato rispetto all’originale.

Premesso questo, Rosemary’s Baby, tv movie di circa tre ore di durata con Zoë Saldana come protagonista (che se la cava egregiamente) è un film che non annoia, scorre senza problemi, non è tutto scontato neppure per noi sessantenni che avendo visto l’originale in prima visione e rivisto chissà quante altre volte, dovremmo conoscere la trama a memoria.

in questa riproposizione è interessante cercare di capire quali personaggi sono coinvolti nel complotto satanista e quali no, evitando la facile presa di posizione di ritenerli tutti complici. Le varie vittime che vengono colpite dalla potenza demoniaca (in modi crudeli, paradossali ed in parte orrendi, come si conviene ad un film horror e che ne richiama alla memoria molti altri) per essersi intromessi ed aver interferito nei piani del gruppo di satanisti, rivelano quanti fossero innocenti. Pochi per la verità. Del resto cos’è l’innocenza? Nel film ne rimane poca, mettendo bene in risalto la difficoltà di operare delle scelte, essendo la natura umana assai complessa e certamente non unilaterale, ne rivolta interamente al bene e neppure al male, essendo entrambe le opzioni conviventi nello stesso individuo secondo gli obiettivi, le circostanze, condizionamenti, contesti e stato d’animo. La stessa protagonista nel finale riuscirà a sorprendere qualche spettatore per la scelta conclusiva che compirà.

Interessanti, anche se non saranno apprezzati da tutti gli amanti del genere, il modo in cui il gruppo di satanisti è complessivamente descritto, in particolare la coppia leader, con una ancora fascinosa Carol Bouquet che sembra più una signora dell’alta borghesia che abbia abbracciato la new age che non una pericolosa satanista … forse in questo il buonismo è eccessivo, l’obiettivo del marketing mirava troppo al target delle famiglie, tradendo il genere horror e rendendo complessivamente i satanisti una setta tendente al successo ma con una sua morale.

Il film non brilla di talentuosità ed immaginazione e valore aggiunto e lascia anche qualche perplessità e dubbi di incongruità nella tessitura del racconto, ma comunque non fa pentire di aver dedicato tre ore alla tv.

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