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The Neon Demon

Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Neon Demon

di axe
7 stelle

Non ancora maggiorenne ed orfana di entrambe i genitori, Jesse raggiunge Lo Angeles con l'aspirazione di fare la modella. Grazie alla sua naturale bellezza, brucia le tappe, a danno di colleghe con più esperienza - e ritocchi estetici - sulle spalle. Alcune tra esse maturano un'ossessione nei suoi confronti, la quale non conduce ad alcunchè di buono. Un horror diretto dal regista danese Nicolas Winding Refn; opera atipica e "criptica", pone al centro della sua indagine la bellezza; la protagonista Jesse ne è oggettivamente dotata. Non ha bisogno di conoscenze, interventi o un carattere eseuberante per farsi largo in quel mondo nel quale la purezza di forme gode del più alto apprezzamento, quello dell'alta moda. E' questo un ambiente ostile, per gli "addetti ai lavori"; popolato da persone ricche di ambizioni, desideri - modelli e modelle - e veri e propri squali, tutti coloro che vivono e dispongono di quel "materiale umano" secondo il proprio vantaggio ed i propri capricci: agenti, manager, fotografi di moda.  Le carriere dei modelli/e sono vere e proprie meteore; brillano per un attimo, poi precipitano nell'oscurità, per sfortuna, motivi legati alla personalità, o il semplice trascorrere di pochi anni, recando con sè sogni e speranze. E' un contesto nel quale odio ed ossessione trovano terreno fertile. Di tal fatta sono sentimenti e sensazioni maturati da tre ragazze nei confronti di Jesse. Non più giovanissime, ne' sulla cresta dell'onda, ormai disilluse, le modelle Gigi e Sarah, vedendo la nuova arrivata procedere, a loro danno, vento in poppa, sono corrose dall'invidia. Ruby, solo apparentemente amica, le tende una mano cercando di avere in cambio il suo corpo, senza successo. Le tre donne scelgono dunque di prendere i "doni" di Jesse, scatenando nei suoi confronti un'orrenda violenza. Ma la bellezza non è cosa che si può trasmettere, ne' materialmente, ne' idealmente. Il personaggio di Jesse è tratteggiato in maniera dinamica. La sua presentazione ci comunica l'idea che ella sia persona ingenua, fragile, resa debole dal suo stato di orfana e quasi sola nell'alienante microcosmo della grande città. Gradualmente, siamo costretti a rivedere questa idea. Tronca sul nascere un rapporto con un "bravo ragazzo" conosciuto appena giunta a Los Angeles; mostra una forte consapevolezza del proprio essere bella, smette di schernirsi; rifiuta il confronto con le tre, poco gradevoli, conoscenti; Jesse lascia tutti indietro, sembra appartenere ad un'altra specie. Torna umana nel momento in cui le antagoniste diventano - meglio, rivelano la loro essenza di - mostri. Anche per queste donne non c'è speranza. Gigi e Ruby sono travolte dalla loro stessa follìa; Sarah sprofonda nell'apatìa. L'influenza di una qualche entità sovrannaturale nell'evoluzione della vicenda è ipotizzabile. La repentina metamorfosi di Jesse, perseguitata da incubi, visioni, nei quali ricorre una figura geometrica disegnata con linee di luce fredda che richiamano il neon, farebbe propendere per una forma di possessione; in ogni caso, il "demone del neon" ha un'essenza fortemente simbolica. E' la venerazione della bellezza, perfezione estetica fine a sè stessa. Ad essa sono soggiogati interi sistemi; il film è ambientato nel mondo dell'alta moda, ma la Storia ci parla di correnti di pensiero votate all'esaltazione del bello. L'irrazionalità di fondo di tale stato di cose genera mostruosità. Buon livello di recitazione per le attrici Elle Fanning (Jesse), Belle Heatcote (Gigi), Abbey Lee (Sarah), Jena Malone (Ruby); nel cast è presente Keanu Reeves, poco incisivo nel suo ruolo comunque non di primo piano. Ho molto apprezzato la fotografia e le scenografie, le quali rimandano ad un mondo "sospeso", asettico, straniante, eppure ricco di simboli e richiami (il "Bates" Motel; la costante presenza di neon ed altre luci artificiali dai molti colori). Non mancano scene di forte impatto, soprattutto nell'ultima parte del film. Ben si sposa con la vicenda la colonna sonora, quasi esclusivamente strumentale e composta da brani di musica elettronica. "The Neon Demon" è un'opera di difficile approccio. Il ritmo lento ed una certa "nebulosità" potrebbero inizialmente generare disorientamento; il perseverare,  premia lo spettatore, offrendo una prospettiva coerente trasmessa da un singolare impianto scenografico.

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