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Vamos a matar compañeros

Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film

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La recensione su Vamos a matar compañeros

di tafo
6 stelle

" Ho visto per la prima volta Vamos a matar Companeros di Sergio Corbucci in un grande cinema gremito nella periferia di Torino. Era il 1970. Gli studenti rivoluzionari vestivano come le guardie rosse, gli yankee aiutavano i controrivoluzionari, il sottoproletario Tomas Milian prendeva coscienza e si univa agli insorti. Mi domandavo se questo lo avevo notato soltanto io, studente movimentista che leggeva tanto e andava tanto al cinema. Poi il lunedi sono andato alla Fiat mirafiori dove c'era lo sciopero per il contratto. E' uscito un corteo di tute blu con davanti uno di loro che urlava: <<Vamos a matar Companeros>> e tutti applaudivano. Anni dopo ho conosciuto Sergio Corbucci e glielo ho raccontato. Lui rideva come un pazzo ma diceva: forse ha fatto più il mio film di tanti volantini che tu hai dato.Forse era proprio così." ( Steve della Casa)

Il linguaggio della strada che entra nei cinema e nella strada ritorna. Una violenza quasi comica nel dimenticarsi dei suoi effetti sulle persone. Un senso dell'avventura picaresco che accompagna il basco e lo svedese per tutto il film. Il regista con Django aveva fatto un film violento e iperrealista qui ha perso ogni serietà non potendo del tutto rinunciare alla seriosità dei film del (sotto)genere. Un film dalla forma leoniana ma leggero nella sostanza, che sa utilizzare lo spazio della storia senza buchi e che sa caratterizzare tutti gli attori. La presa di coscienza dei due protagonisti è la conseguenza della frequentazione del professore idealista prima della sua ingiusta fine. Il sottoproletario consapevole e il mercenario illuminato capiranno con l'esperienza fatta nel Messico del primo novecento che dovranno lottare insieme contro militari e dittatori. Il fascino del film è quello di abbandonare il tragico per impadronirsi dell'epica della commedia, mostrando una ideologia di facile lettura, trasparente nel costruire con il pubblico un rapporto empatico e diretto.

Sulla colonna sonora

 come al solito da il tono giusto al film.

Cosa cambierei

voto 6,5/7

Su Sergio Corbucci

Con Django scavalca leone a destra qui lo scavalca a sinistra ma il risultato è minore.

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