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Troppo per vivere... poco per morire

Regia di Michele Lupo vedi scheda film

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La recensione su Troppo per vivere... poco per morire

di marcopolo30
4 stelle

Heist movie assai ritmato ma inesorabilmente tarato da una sceneggiatura barocca e truffaldina che affastella colpi di scena a ripetizione nella speranza -vana- di supplire a una storia insufficientemente solida per reggere le due ore di durata. VOTO: 3½

Michele Lupo può considerarsi a buon diritto come uno dei registi italiani più 'alimentari' del periodo d'oro di Cinecittà. Se era il peplum che attirava il grande pubblico, lui girava un peplum. Se i gusti degli spettatori s'erano spostati verso il western ecco che anche lui passava a storie di indiani e cowboys. E se era il momento degli heist movies, Lupo non faceva pregarsi per imbastirne uno (o due) anche lui. Scrivo questo senza voler mancar di rispetto a nessuno, chiaro sia. Un semplice fatto oggettivamente riscontrabile leggendo il suo CV. Nell'anno 1967 dirige questo “Troppo per vivere... poco per morire”, heist movie caratterizzato da un ritmo forsennato, ma che, in ultima analisi, resta pure l'unica qualità positiva da ascrivere al film. Per il resto, siamo di fronte a un film tarato già in partenza da una sceneggiatura inutilmente complessa, scritta a otto mani da Sandro Continenza, Ernesto Galstaldi, Paolo Levi e Fabio Carpi, che prevede talmente tanti tradimenti in serie che nemmeno gli autori di soap-opera venezuelane riuscirebbero a far peggio. I colpi di scena si sprecano, ma in questo caso puntare sulla quantità non paga, anzi. Ben realizzata invece la scena iniziale, con la rapina al Ritz di Londra, sebbene anche in questo caso gli autori ci sono andati un po' troppo pesante con l'immaginazione, inventandosi un venticinquesimo piano in un palazzo storico, davanti al quale passavo spessissimo nel mio periodo londinese, che nella realtà ne avrà 4 o 5 di piani. Gratuita l'apparizione, brevissima e senza veli, di Lara Saint Paul, testimone di un omicidio che, dopo tale scena, risparisce in quel nulla dal quale era appena apparsa.

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