Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
I lati positivi di questa commediola abbastanza frizzante e garbata sono la storia ben scritta ad opera di un team affiatato: Age-Scarpelli, Metz-Marchesi e Pelosi, sia pure su un classico luogo comune (quello dei gemelli identici come gocce d'acqua che, diversissimi di carattere, si scambiano le identità), ed ovviamente l'interprete principale che fa il bello e il cattivo tempo. Ma c'è anche da considerare la confezione frettolosa del lavoro, nonchè il titolo che lo inserisce nel triste filone delle 'parodie mancate', tipico di quegli anni: film che riprendevano ironicamente il titolo di un successo recente (qui si tratta chiaramente del Terzo uomo di Reed), ma che nulla avevano a che fare con i contenuti di quel lavoro, ovverosia una strategia meramente pubblicitaria ed ingannevole. C'è però il tema musicale, qui, che si ispira alla celebre melodia del lavoro di Reed. Non è un'insufficienza grave, ad ogni modo.
L'integerrimo sindaco ha un gemello che gli è caratterialmente opposto; fra i due verte una questione di soldi per una proprietà che il secondo dovrebbe vendere al primo. E' a questo punto che interviene un terzo gemello, ex carcerato, che prende alternativamente i panni dei due fratelli per intascare il gruzzolo.
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