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L'interrogatorio

Regia di Vittorio De Sisti vedi scheda film

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La recensione su L'interrogatorio

di mm40
3 stelle

Un ragazzo si trova sul luogo di un delitto e pur non avendo nulla a che fare con esso viene arrestato. L'interrogatorio è talmente efficace da convincerlo di essere davvero lui il colpevole.

 

Due anni dopo il semisconosciuto Scusi, lei conosce il sesso? (1968), ecco l'opera seconda a soggetto per Vittorio De Sisti, nel frattempo autore anche di uno dei tanti discutibili mondo movie dell'epoca, Inghilterra nuda (1969); si tratta di un film di tutt'altro registro rispetto a entrambi, un dramma psicologico dai riflessi civili (impossibile non cogliere un riferimento al caso Pinelli, l'innocente che 'fu suicidato' nel dicembre '69 durante le indagini per la strage di piazza Fontana) che già dal severo titolo L'interrogatorio vuole prendere le distanze dal passato recente dell'autore. Una pellicola ambiziosa e non del tutto riuscita, indubbiamente realizzata con mezzi modesti e scritta - la sceneggiatura è di Mario Imperoli - con poca verve, poco ritmo, in maniera sostanzialmente piatta (e forse in tale giudizio pesa anche l'inesperienza di De Sisti dietro la macchina da presa). Benjamin Lev è un protagonista senza infamia e senza lode, la cui carriera aveva appena preso piede e si svilupperà nel lustro successivo mietendo anche delle soddisfazioni (lavorerà con Fassbinder in Attenzione alla puttana santa, 1971, e con i Taviani in Allonsanfan, 1974), per poi lasciare improvvisamente il cinema e scomparire nell'anonimato; al suo fianco i volti impegnati nei ruoli di maggiore rilievo sono quelli di Paolo Gozlino, Nerina Montagnani, Giacomo Furia, Luciana Antonelli e della tedesca Brigitte Skay. Qualche tentativo eccessivamente estetizzante, ad esempio nel finale, poteva essere gestito con più sobrietà per conferire al lavoro una riuscita migliore; De Sisti tornerà sul grande schermo nel 1972 con Spogliati, protesta, uccidi (o Quando la preda è l'uomo), sulla cui inconsistenza dicono già tutto titolo e sottotitolo. 3,5/10.

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