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Asfalto che scotta

Regia di Claude Sautet vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Asfalto che scotta

di claudio1959
8 stelle

Ottimo esordio di Claude Sautet, con la miglior Sandra Milo di sempre.

Jean-Paul Belmondo, Jacques Dacqmine

Asfalto che scotta (1960): Jean-Paul Belmondo, Jacques Dacqmine

Jean-Paul Belmondo, Sandra Milo

Asfalto che scotta (1960): Jean-Paul Belmondo, Sandra Milo

Lino Ventura

Asfalto che scotta (1960): Lino Ventura

Asfalto che scotta Francia Italia 1959 La trama: Abel Davos insieme alla moglie ed ai due figli in fuga braccato dalla polizia ed abbandonato al suo destino dalla malavita, “Asfalto che scotta” è la sua triste storia. La recensione: Il primo film riconosciuto di Claude Sautet, un polar di affascinante e struggente bellezza. Tratto da un romanzo di Jose’ Giovanni, indimenticabile regista in due film bellissimi “Ultimo domicilio conosciuto” e “Due contro la città”. Classe tous risques si ispira inevitabilmente al cinema di Jean Pierre Melville, asciutto teso, con una descrizione accurata e minuziosa dei personaggi, introspezione psicologica ed un taglio a tratti realista e documentari sta, nessuna concessione al sentimentalismo ed al pietismo, una messa in scena perfetta. Film calibrato tra azione, dialoghi concisi, i vari caratteri rivelati chiaramente, la mdp cattura le varie espressioni dei personaggi in modo armonico in un bn denaturato segue il nostro protagonista Abel Davos, in fuga da Milano alla Francia, il grande Lino Ventura, un condannato ad un destino inevitabile, un uomo solo contro tutti. Un film che parla soprattutto di solitudine ed angoscia esistenziale, in un mondo dove vige la regola del tradimento e della delazione essere leali e fedeli a se stessi causa l’isolamento e l’emarginazione. Eccellente anche l’interpretazione di Jean Paul Belmondo nel ruolo di Eric Stark l’unico che aiuta Lino Ventura e gli è fedele fino al tragico epilogo.Degna di menzione la prova di Sandra Milo nel ruolo di un attrice di teatro Liliane, bellissima, misurata e malinconica che si innamora di Jean Paul Belmondo, una delle sue migliori interpretazioni a parte il film della sua vita “La visita” del 1964 di Antonio Pietrangeli. Questo film rimane unico nella carriera di Claude Sautet, costruirà la sua carriera con film di genere diverso a partire dal meraviglioso “L’amante” con Romy Schneider nel 1970, un arguto e finissimo regista sulle cose della vita, le relazioni umane, i sentimenti che ci fanno andare avanti, a volte sopiti e raggelati come “Un cuore in inverno” oppure come nel suo ultimo stupendo film “Nelly e Mr Arnaud” con Emmanuelle Beart, mai più così brava, nell’affetto sincero tra una giovane donna ed un uomo al tramonto della sua vita Michel Serrault, capace però di provare ancora attenzione e voglia di “amare”una ragazza più giovane con rispetto e galanteria, un amore platonico naturalmente. Era il 1995 quando Sautet giro’ questo gioiello di film, pochi anni dopo ci ha lasciato, però il suo patrimonio di film sarà sempre visibile da ammirare ed amare, le cose della vita naturalmente p.s. le musiche in questo film sono di Georges Delerue, però da “L’amante” in poi Claude Sautet volle sempre con se Philippe Sarde altro grande compositore di raffinate colonne sonore. voto 8 Interpreti e personaggi Lino Ventura: Abel Davos Jean-Paul Belmondo: Eric Stark Sandra Milo: Liliane Marcel Dalio: Arthur Gibelin Jacques Dacqmine: commissario Blot Claude Cerval: Raoul Fargie Bernard Dhéran: Blastone Michel Ardan: Henri Vintran, detto Riton Stan Krol: Raymond Naldi Simone France: Therese Davos René Génin: signor Chapuis Jeanne Pérez: Jacqueline Chapuis Charles Blavette: signor Bénazet Aimé de March: Jean Martin, detto Jeannot Betty Schneider: la piccola donna di servizio Evelyne Ker: figlia di Gibelin Sylvain Lévignac: detective dell'agenzia privata Michèle Méritz: Sophie Fargier Jean-Pierre Zola: padrone dell'agenzia privata France Asselin: Denise, moglie di Riton Corrado Guarducci: Ferrucci Robert Desnoux: Pierrot, promogenito di Davos Thierry Lavage: Daniel, secondogenito di Davos Marcel Bernier: un ispettore Albert Daumergue: un uomo a casa Riton Marcel Gassouk: un uomo all'ufficio postale Laure Paillette: la signora dell'ascensore

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