Regia di Mark Bacci vedi scheda film
Si balla bene ma purtroppo si balla poco, nella versione spaghetti dei vari Step Up e affini diretta dall’italocanadese Bacci. In compenso si spara molto e si divaga altrettanto sul versante amoroso poiché al registro musicale sono affiancati quello malavitoso e sentimentale, incarnati rispettivamente dal migliore amico e dalla fidanzata del protagonista Luca. Quest’ultimo, carabiniere di Bari e talentuoso breakdancer, viene scritturato da una compagnia di ballo con sede a Roma e prospettive di esibizioni a Los Angeles. Ma sulla strada del successo si frappongono famiglie all’antica, il ricordo di un amico ucciso, gli ideali familisti della ragazza Paola, la vita scriteriata del fratello putativo Mino. E la pellicola si slabbra, seguendo la traiettoria della storia vera a cui è ispirata. Troppi rivoli narrativi, troppi personaggi che appaiono e scompaiono senza lasciare traccia (la manager innamorata Fiona e la coreografa Julia promettono sviluppi senza mantenerli), troppi andirivieni emotivi a fagocitare la danza, unico reale motivo di interesse e intrattenimento. Crew 2 Crew si tiene a un passo dal sogno senza mai raggiungerlo: aspetto a suo modo originale, poiché lo show è messo in scena soltanto sul palco del teatro di prova. Ma da quel palco non vorremmo scendere così spesso. Invece, a conti fatti siamo sempre in strada, nei locali o a tavola, per assistere a sequenze già viste in migliaia di drammi post adolescenziali. Così il film ha il sapore di una bevanda annacquata.
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