Regia di Paul Ziller vedi scheda film
Non ci siamo proprio. Questo film vorrebbe essere ibrido tra catastrofico e fantascienza, ma non riesce quale nessuno dei due. La narrazione e' sconclusionata e, forse per esigenze di durata, taglia alcune premesse fondamentali. La storia si apre mostrando un'astronave nell'orbita di un fiammeggiante pianeta, che poi apprendiamo essere Mercurio. Non e' spiegato nulla del perche' vi sia un vascello spaziale in quella posizione, come non e' raccontato nulla dello scienziato protagonista e dei due ragazzi che si trovano ad aiutarlo. Lo sviluppo della storia - Mercurio punta contro il nostro pianeta - e' scontato. A terra, tra una catastrofe e l'altra, il protagonista, studioso incompreso, si trova a dover salvare il mondo con il solo aiuto di due ragazzi pirati dell'etere ed un collega, "riesumando" un suo progetto di scudo spaziale - enorme struttura costruita ed abbandonata nello spazio, che e' guidata dalla moglie, unica superstite della nave spaziale inviata su Mercurio, contro il pianeta bollente. I personaggi sono scialbi e stereotipati oltre l'inverosimile, gli scenari non originali e gli effetti speciali mosci. Alcune cose - le morti di alcuni personaggi - sembrano succedere perche' non si poteva fare a meno di mostrarle. Non c'e' la minima attinenza con una possibile realta', e anzi alcune assurdita' suscitano involontariamente ilarita', come il centro di controllo abbandonato liberamente accessibile sotto una diga, l'astronave piu' difettosa mai vista - la protagonista femminile e' costretta a continui interventi con il saldatore sui circuiti integrati, la radio in grado di parlare con lo spazio costruita con pezzi di recupero, un immenso centro di documentazione protetto da un unico vigilante, la necessita' di aggiornare il firmware dello "scudo spaziale" tramite disco usb prima dell'utilizzo, e tante altre. Come voto assegno una stella e mezzo, perche' ci e' risparmiata una prevedibile retorica patriottica, forse perche' il film e' canadese e non statunitense !
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