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Teneramente folle

Regia di Maya Forbes vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Teneramente folle

di laulilla
7 stelle

Uscito in sala nel luglio 2015, presentato con successo al Sundance e a Toronto, nonché al TFF, questo film è attualmente visibile in streaming.

 

La regista di Teneramente folle - ovvero, nel titolo originale, Infinitely Polar Bear - evoca in quest’opera la propria infanzia accanto al padre - che nel film prende il nome di Cameron Stuart  (Mark Ruffalo molto bravo) - affetto da sindrome maniaco-depressiva, malattia generalmente conosciuta come “disturbo bipolare”.
Fra i momenti di euforia, alternati a quelli di depressione del padre malato, si svolge dunque l’infanzia delle due piccole, Amelia e Faith  (rispettivamente Imogene Wolodarsky e Ashley Aufderheide), che insieme alla bellissima mamma Maggie (tenera e sensibile Zoe Saldana), ebbero la ventura di vivere con quell’uomo, amandolo profondamente, tanto da non fargli mai mancare il loro affettuoso sostegno, nonostante la loro esistenza fosse stata quasi quotidianamente sottoposta a prove durissime.

 

L’amore fra Maggie e Cameron era nato sulle barricate nel ’68, dieci anni prima della storia raccontata, che si svolge quando ormai le due piccole andavano a scuola.
Maggie avrebbe voluto impedire che il precipitare delle condizioni economiche della famiglia (Cameron aveva perso il lavoro e la sua facoltosa parentela lo aveva emarginato) travolgesse anche gli studi delle bambine, per garantire i quali era pronta al più duro dei sacrifici: trasferirsi a NewYork per ottenere rapidamente un Master alla Columbia University e impiegarsi adeguatamente.

 

Si trattava di una scommessa assai azzardata, poiché implicava il temporaneo abbandono del marito, la cui salute mentale era lasciata nelle mani delle bambine che avrebbero dovuto vigilare sull’assunzione regolare dei farmaci indispensabili a mantenere la malattia sotto controllo.

Nonostante gli inevitabili problemi e le difficoltà intuibili, le due piccole ce l’avrebbero fatta, imparando anche a rispettare le bizzarrie e ad accettare gli aspetti divertenti di quel papà di cui non era davvero il caso di vergognarsi con i compagni di scuola: era un uomo simpatico, fantasioso, un ottimo cuoco, e anche un grande organizzatore di passeggiate e di giochi.


La sceneggiatura ci aiuta a penetrare nella dinamica complessa del rapporto tra il padre e le due bambine, mentre l’umanissima recitazione di tutti gli attori e – in particolare – la sensibilità espressiva delle piccole attrici Imogene Wolodarsky e Ashley Aufderheide, chiamate a un compito niente affatto semplice, trasformano un buon film -  potenzialmente strappalacrime - in una piacevole e spesso divertente commedia drammatica, che, a quasi dieci anni dalla sua realizzazione, può ancora insegnarci qualcosa sulla famiglia, sulla solidarietà e, ahimè, sulla società americana.
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noleggiabile e acquistabile in streaming anche su Apple TV
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