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Au nom du fils

Regia di Vincent Lannoo vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Au nom du fils

di alan smithee
8 stelle

TFF 2013 - AFTER HOURS
Una famiglia da cartolina - tutti belli, biondi, amorevoli e benestanti - una fede e una devozione verso la chiesa e i suoi ministri, un paradiso terreno sulla terra. Peccato che la soddisfatta e realizzata mamma, moglie e devota cattolica Elisabeth scopra molto presto che il giovane parroco che hanno appena ospitato in casa propria è un pedofilo incallito che non risparmia attenzioni malsane sul figlioletto biondo e bello; peccato che suo marito muoia in un incidente misterioso durante una supposta trasferta di preghiera, risultata poi organizzata in modo ben piu' variopinto; peccato ancor peggio che il vescovo decida senza vergogna di coprire le malefatte dei suoi prelati scagliando insulti alla memoria del figlio violato appena suicidatosi. Insomma dopo il paradiso, l'ecatombe, che avvolge ogni cosa in un vertiginoso susseguirsi di vendette da parte di Elisabeth, ora piu' che mai vendicatore determinato e arma del Signore per il trionfo della giustizia divina sulla terra. "Au nom du fils" e' un piccolo gioiello di cinismo belga che ricorda, per spirito e sanguigna veemenza, quel "Kill me please" sulla morte assistita di qualche anno fa che tanto mi sorprese e piacque. Qui si parla di tutt'altro: la irriverente e sfrontata richiesta di aiuto di una chiesa barbarica ed approfittatrice, in mano a preti predatori insaziabili nonché corrotti corruttori, che coprono crimini vergognosi come abusi sui minori; ma non mancano pure le sette eretiche armate e razziste, nonché omofobe, pronte alla guerra per una nuova crociata contro l'infedele. Tutto ciò raccontato con folle ironia, sarcasmo e tanto buon sangue, che iniziaerà a sgorgare copioso e giustizialista soprattutto quando una mamma modello, nonché commentatrice radiifonica di una simil-radio Maria, si ritrova a perdere metà della propria famiglia felice da manuale per opera dei prelati viscidi e viziosi che la circondano. "Au nom du fils" è il film che rialza il livello di una rassegna "After hours" un po' ordinaria e sottotono rispetto alla elevata qualità del Concorso di quest'anno.

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