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After the Dark

Regia di John Huddles vedi scheda film

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gloomysunday

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su After the Dark

di gloomysunday
4 stelle

Che apocalittica beffa. Piattezza formale e sostanziale di TUTTE le interpretazioni, bidimensionalità delle psicologie: non c'è un personaggio che spicchi sugli altri, nel gruppo dei 21 scellerati studenti, scellerati per le scelte assolutamente fuori contesto e in contraddizione logica con la 'purpose' dell'esperimento. Risibili le osservazioni e le obiezioni fatte, onde tentare di costruire uno scenario di sopravvivenza possibile. Il docente che monitora il test emerge come una mente titanica (ma realisticamente solo un mediocre laureato nella peggiore università terzomondista) a confronto con i suoi discenti, pecorelle smarrite nella loro monumentale ignoranza condita da una fastidiosa, quanto inutile supponenza che li destina a morire sempre, non importa quante volte avrebbero ripetuto l'esperimento: come la scimmia del paradosso, avrebbero finalmente capito il senso dell'esercizio, per pura probabilità statistica, milioni di tentativi dopo. E la più stupida di tutti: quell'inespressiva bionda, versione "Barbie Accademia", che ci viene imposta come la studentessa più brillante del mucchio..La quale, non solo provoca il fallimento del test la prima volta ma condannerà all'estinzione l'intera Umanità, scegliendo (con quale adolescenziale egocentrismo) di intrattenere i suoi compagnucci di sventura per un anno intero a suon di arpa e di lirica, di vino, erba e di motteggi...Una bella scelta alla "American pie", che ci si sarebbe aspettata dal più goliardico e non dal più promettente del corso...

 

 

Lo snodo cruciale, la chiave di volta di quell'esperimento avrebbe dovuto essere il seguente: salvare il patrimonio genetico e quello mnemonico di 10 individui che, autoselezionandosi, si assumono la responsabilità di preservare il Genere umano e il Genoma Umano tout court. Scegliere il 'poeta' (supponiamo che sia un vero poeta, e non un imbecilloide ventenne che si atteggia a poeta) non garantisce la nascita di un nuovo Dante o di un nuovo Omero, certo, ma conferisce alla scelta di risparmiarlo un significato simbolico profondo: è la capacità consapevole di rappresentare la Realtà con un atto creativo, ciò che ci differenzia dalle altre specie animali. Il pensiero razionale che si dipana nel linguaggio (divulgativo, narrativo o anche lirico: ovvero la Poesia) è una competenza che appartiene unicamente all'Essere Umano e che rende il nostro patrimonio unico e insostituibile.

Se quei 'filosofi in erba' avessero colto il senso dell'esperimento (a prescindere dalla patetica motivazione che ha spinto l'insegnante a proporre il gioco logico) ovvero la salvezza NON di dieci individui ma dell'intera specie umana, avrebbero dovuto compiere scelte molto diverse e ragionare in prospettiva, per il dopo 'quarantena' (l'anno passato nel bunker) trascorrendo quel periodo produttivamente: studiando, imparando le sette lingue che conosceva la cantante lirica (e che si sarebbe ritrovata afona nel giro di 3 anni), impiegando le conoscenze ingegneristiche della 'bionda' non solo per costruire un'arpa ma anche per fabbricare meccanismi, generatori, utili nella vita fuori dal bunker. Non hanno fatto nulla di tutto questo, si sono limitati a tentare di riprodursi ( per inciso, scelta assurda, visto che non è consigliabile mettere al mondo dei bambini in un mondo post-atomico di cui non si conoscono ancora i rischi...La moltiplicazione della specie dovrebbe avvenire successivamente, dopo che i 10 sopravvissuti abbiano preso dimestichezza con il nuovo mondo, fuori dal bunker). Infine, grazie all'illuminante decisione del 'genio biondo', hanno scelto di passare il tempo come in un'animal house da campus americano "having fun" con alcool, erba e musica, infischiandosene bellamente di essere gli ultimi rappresentanti dell'umana genia. Il concetto di "uno vale uno", non regge se poi non si è in grado di pensare e agire collettivamente come genere umano e non come individui. Ognuno di loro è rimasto aggrappato alle proprie 'fisime' ed esigenze egoiste (la tizia che dice: "voglio accoppiarmi solo con chi mi pare e solo quando voglio" è un chiaro esempio di miopia egoista che non contempla il bene comune e il fine ultimo)

 

E COMUNQUE... 
Alla fine era tutto un apocalittico escamotage del professore innamorato dell'allieva per disvelare ai suoi occhietti da gatta morta la verità incontestabile del dislivello intellettuale tra lei e il suo bel tomo??

Tutta qui, la storia? 
Ho sperato fino all'ultimo che ci fosse un messaggio più significativo di questo epilogo surreale, quasi grottesco. La bionda aveva capito tutto e perciò aveva voluto imporre la scelta che 'uno vale uno', che il suo fidanzato scemo merita di essere salvato tanto quanto un uomo intellettivamente più dotato? Eppure le contraddizioni si inanellano, scena dopo scena, e io lì, a suggerire allo schermo: "ma perchè non fate una certa domanda, e poi un'altra ancora?" No, stupidi come l'acqua per lavare i piatti. 
Commento frustrato, il mio, prima ancora che brutale, perchè l'idea di fondo non era male e avrebbe meritato di essere sviluppata con più acume...con un focus maggiore, certamente più intrigante, sulla Storia della Filosofia.

Un sardonico "wow".

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