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I predatori di Atlantide

Regia di Ruggero Deodato vedi scheda film

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La recensione su I predatori di Atlantide

di giurista81
6 stelle

Mezzo post-atomico e mezzo film di avventura condito da una buona dose action che strizza l’occhiolino ai film fantascientifici statunitensi anni ’60 tratti da romanzi di Verne. Il punto debole è la sceneggiatura, del duo Vincenzo Mannino – Dardano Sacchetti, che si presenta davvero povera e superficiale (l’isola di Atlantide che riemerge dagli abissi in seguito ad un’esplosione atomica convince poco, così come il fatto che un gruppo interminabile di facinorosi faccia razzia andando in giro con motociclettoni e mitragliatrici sostenendo di essere gli abitanti della vecchia Atlantide). Ne deriva una pellicola che, a parte i primi noiosissimi 20 minuti, riesce ad intrattenere soprattutto grazie al bravo Deodato (“Cannibal Holocaust”, “La Casa sperduta nel parco”), che, alla regia, cerca di fare miracoli, e ad un manipolo di attori davvero di lusso (per il fatto di essere tutti presenti in un film) per un b-movies che offrono tutti quanti una prova decorosa. Tra gli interpreti, infatti, si registrano le presenze di icone del genere come Ivan Rassimov (“Mangiati Vivi!”, “Tutti i colori del buio”, “Il paese del sesso selvaggio”), Christopher Connelly (“1990 I Guerrieri del Bronx”, “Manhattan Baby”), George Hilton (“Mio Caro Assassino”, “Tutti i colori del buio”), Michele Soavi (che farà la fortuna dietro la macchina da presa con film come “Deliria” e “Dellamorte Dellamore”), Tony King (“Apocalypse Domani”) e Mike Miller (“Blastfighter”, ma conosciuto soprattutto per aver interpretato Giorgione in “Bomber”). Altro nome abbastanza conosciuto è quello di Roberto D’Ettore Piazzoli (co-regista del horror “Chi Sei” e aiuto regista di “Tentacoli”) che qui, però, offre una mediocre prova alla fotografia. Ottime le incalzanti musiche degli Oliver Onions, al secolo Guido e Maurizio De Angelis. Bene anche gli effetti speciali, tra i quali si segnala una decapitazione, del mitico Giannetto De Rossi, altro nome illustre (suoi gli effetti di films come “L’Aldilà! e tu vivrai nel terrore” di Lucio Fulci o del recentissimo film francese “Alta Tensione”). Discreto il montaggio dell’esperto Vincenzo Tomassi (montatore, tra gli altri, di molti film di Lucio Fulci), sufficienti le scenografie di Bruno Amalfitano.
In definitiva ci si aggira alla sufficienza, ma visto il cast artistico e quello tecnico c’è aria di occasione sprecata. Ci diano un’occhiata senza pretese gli amanti di pellicole made in Italy, gli altri possono evitare. Voto: 6=

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