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Pollice da scasso

Regia di William Friedkin vedi scheda film

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Dom Cobb

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La recensione su Pollice da scasso

di Dom Cobb
2 stelle

Un regista sulfureo come William Friedkin è stato costretto, in più di una occasione, a girare film palesemente su commissione e senza alcun vero interesse, sia da parte del regista stesso che del pubblico. Di questa categoria fanno parte  "Pollice Da Scasso" e "L'Affare Del Secolo", mere operazioni commerciali girate secondo i dettami degli studios; anzi, dando una scorsa alla filmografia di Friedkin, penso che le due pellicole appena citate, più che film commerciali, siano stati autentici scotti che il regista di Chicago abbia dovuto per forza pagare agli studios per poter avere ancora i fondi per girare opere più personali. "Pollice Da Scasso" viene immediatamente dopo "Sorcerer", uno dei film più estremi (e costosi) di Friedkin, ma di scarso successo; così come "L'Affare Del Secolo" segue un'opera controversa e contestata come "Cruising". Da notare come in entrambi i casi queste "commercialate" siano commedie - a dimostrazione di come gli studios non abbiano mai capito Friedkin - gettandolo nella mischia in un genere assolutamente non suo. "The Brink's Job" è una commedia ambientata nel mondo della piccola malavita della Boston anni '50, tratta da una storia realmente accaduta: il film parla di un rapinatore di seconda categoria, tale Tony Pino (Peter Falk), che si divide tra i furti e la gestione di una sgangerata tavola calda. Un giorno, dopo anni di prigione, arriva l'occasione della vita: l'assalto alla cassaforte della Brink's da cui porta via due milioni di dollari; e questo mentre J. Edgar Hoover, credendo si sia trattato di un furto commissionato dai comunisti, sguinzaglia i suoi uomini per catturare i responsabili.

Peter Falk, alias Tony Pino

Insomma, per quanto possa essere tratta da una storia vera, la vicenda non si dimostra così meritevole di vero interesse e, ripeto, la regia di Friedkin non aiuta certo la riuscita del film: la mano del regista, dura, spietata e priva di orpelli qui è imbrigliata proprio nei canoni della commedia, genere verso il quale non dimostra alcun mordente. Il film è girato in maniera tradizionale, quasi didascalica direi, ma senza alcun guizzo, senza, cioè, quella forza registica abituale nei lavori più nelle corde del regista. Questo a dimostrazione che Friedkin ha diretto "The Brink's Job" per puro dovere contrattuale, ma non avendo alcun reale interesse verso il progetto. Peter Falk è anche in gamba nel ruolo del piccolo rapinatore che tenta di fare il passo più lungo della gamba; Falk, da questo punto di vista, è sempre stato un attore che ha dimostrato attitudine verso le sfumature ironiche. Anche il resto del cast è composto da nomi di tutto rispetto: Paul Sorvino, Peter Boyle, Gena Rowlands (la moglie di Falk nel film) rappresentano un buon biglietto da visita per un film; peccato siano sprecati all'interno di un'opera sfiatata. Nel cast c'è anche, curiosamente, Warren Oates nel ruolo di uno dei compari di Falk; e uso il termine "curiosamente", perchè Oates è stato un attore coriaceo e sanguigno, che ha dato il meglio di sè in ruoli da "duro", da anti-eroe - classica ed insostituibile presenza nei film di Sam Peckinpah. Il film, di per sè, si lascia vedere  ma non lascia alcuna particolare traccia a fine visione; si può considerare come una commedia gradevole ma nella media, opaca se si considera da chi sia stata diretta. Da vedere giusto a titolo di completezza, per avere un'idea più completa della filmografia di Friedkin. In poche parole: un film anonimo che rappresenta soprattutto una perdita di tempo per un grande regista.

Locandina italiana del film.

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