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42 - La vera storia di una leggenda americana

Regia di Brian Helgeland vedi scheda film

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La recensione su 42 - La vera storia di una leggenda americana

di Brady
7 stelle

Un bel film ed una storia abbastanza appassionante. La nascita del primo eroe del baseball fra quelli di ogni colore. I bianchi avevano vita 'facile' e non contano. Sarebbe bello non riuscire a distinguere il colore delle persone, ancor meglio vederlo, ma non notarlo.

Prima base, seconda base, ... strikeout, ... arabo per me. Il baseball non è certamente lo sport più interessante del mondo, ma non facciamolo sapere agli ‘USAni’.

Se già solo vuoi imparare a capire qualcosa di questo sport, può essere un buon viatico. Non moltissimo in verità, ma si intravedono le infinite sfumature che lo contraddistinguono. E soprattutto difficili da notare per un profano, cui possono apparire stupidi 4 Ball di seguito. Ma se di fronte hai un battitore eccezionale che rischia di fare un buon colpo se non un fuoricampo... forse meglio farlo passare e magari bruciarlo mentre tenta la fuga. In effetti ad un certo punto non ho capito il balletto fra seconda e terza base dove il nostro eroe correva avanti e indietro. Forse cambiava direzione per non farsi bruciare nella base verso la quale correva?... Mah...?

 

In parte ricorda oltre ad altri film simili per tematica, anche Moneyball, dove praticamente non si vede una partita, ma vengono alla luce i mille modi di costruire una squadra vincente senza campioni costosi, ma mettendo quelli giusti al posto giusto e nel momento giusto. Una sorta di vestito sartoriale da adattare ad ogni partita. Funambolico.

 

Qui invece si fa sul serio o si dovrebbe. Il protagonista non mi sembra coì ferrato di baseball e quando il montaggio non copre, si vede un certo imbarazzo nei movimenti; la precarietà di un neofita. Forse mi sbaglio, ma l'impressione è quella. Poco toglie a risultato finale, ma i dettagli contano. Ma se si devono notare quelli per fare una critica allora vuol dire che va bene. Ma non è solo quello. Ho notato troppa enfasi in alcuni momenti celebrativi durante le partite.

 

Inoltre, contrariamente ai più, la prestazione di H. Ford non mi ha entusiasmato. Più che un 'anziano' re del baseball, mi è sembrato spesso un vecchio. L'enfasi nelle movenze ha, secondo me, invecchiato il personaggio. Magari era così davvero, nella realtà. Ma l'ho trovata fastidiosa.

 

Ma parlando del film in generale devo dire che mi è piaciuto ed a volte commosso. Certo l'inserimento del contesto familiare fa molto, ma mi riesce sempre incredibile vedere certe discriminazioni tipicamente naziste indossate sapientemente dai cittadini americani, che, probabilmente sono gli inventori veri della segregazione razziale. Gli altri avranno preso esempio.

Le situazioni sono davvero paradossali. Credo pagheremo tutto e con gli interessi il nostro comportamento iniquo.

 

Dicevo, un bel film ed una storia abbastanza appassionante. La nascita del primo eroe del baseball fra quelli di ogni colore. I bianchi avevano vita 'facile' e non contano.

 

Forse il ritmo con cui si susseguono i vari 'ostacoli' è persino troppo assillante. Il rischio è che sembri un collage di avvenimenti significativi.

 

Sarebbe bello non riuscire a distinguere il colore delle persone, ancor meglio vederlo, ma non notarlo.

 

 

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