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Ci vuole un gran fisico

Regia di Sophie Chiarello vedi scheda film

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La recensione su Ci vuole un gran fisico

di mm40
2 stelle

Alle soglie dei 50 anni, una commessa subisce il mobbing del datore di lavoro, le incomprensioni generazionali con la figlia ormai adulta e la madre ormai anziana e le assillanti richieste di aiuto, anche economico, da parte dell'ex marito. La donna però incontra un invisibile angelo che le permette di cambiare la sua vita.

 

Una trama stereotipata costellata di momenti telefonati e permeata di una comicità fracassona, televisiva: Ci vuole un gran fisico è un esordio che fa storcere la bocca per più di una ragione. Dietro la macchina da presa, per la prima volta impegnata in un lungometraggio a soggetto, c'è Sophie Chiarello, già assistente alla regia per alcuni dei film di Aldo, Giovanni & Giacomo, che ricambiano partecipando a questo film, per una volta in tre ruoli separati e di differente spessore (per Aldo e Giacomo si tratta sostanzialmente di camei, mentre Giovanni ha una parte chiave nella storia); non sono le uniche 'guest star' sullo schermo, però: troviamo infatti anche Elio e Antonella Lo Coco. Se il primo non ha bisogno di presentazione, la seconda è una giovane stellina della trasmissione televisiva X Factor, nel 2013 sulla cresta dell'onda; e all'epoca di uscita della pellicola Elio era fra i giudici della stessa trasmissione. L'odore di marchetta si spande nell'aria a più riprese, insomma, se si considera inoltre che X Factor è messo in onda da Sky e Sky co-produce il film; e nella scena dell'esibizione canterina della Lo Coco, girata come un videoclip e per di più quindi fuori contesto, non manca neppure il cartellone gigante che sponsorizza Radio Italia, evidentemente inquadrato non per una serie di improbabili coincidenze, ma per un preciso intento pubblicitario. In tutto ciò la protagonista, Angela Finocchiaro, viene ingabbiata da una sceneggiatura che fa macchietta del suo personaggio (ma non solo del suo) e limita la portata di denuncia sociale del messaggio sotteso all'opera, che in fin dei conti è il ritratto di una donna di mezza età sola e abbandonata da tutti, ex marito, colleghi, perfino sua madre e sua figlia. La Finocchiaro compare in ogni caso fra i crediti di scrittura (un altro debutto, effettivamente) insieme a Pasquale Plastino, Valerio Bariletti e Walter Fontana. Rimane a questo punto il dubbio che il titolo originale volesse essere quello di una nota canzone di Luca Carboni, ma per qualche ragione si sia dovuto ripiegare su questo insipido Ci vuole un gran fisico. Particine anche per Silvana Fallisi e Paolo Hendel. 2,5/10.

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