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Cugini carnali

Regia di Sergio Martino vedi scheda film

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La recensione su Cugini carnali

di mm40
2 stelle

Malizia (Salvatore Samperi, 1973) fu uno straordinario successo, soprattutto di pubblico; sostanzialmente si trattava della degenerazione in chiave erotica dell'analisi di costume del profondo sud cominciata oltre dieci anni prima da Germi (Divorzio all'italiana e Sedotta e abbandonata). A Malizia seguì una lista di titoli piuttosto folta, fra i quali questo Cugini carnali, tutti similmente impegnati a ritrarre un meridione moralmente retrogrado e macchiettisticamente colmo di verginelle vogliose contese fra satiri e impotenti (e a volte da un personaggio solo che incarna entrambe le figure). Sergio Martino - anche autore della sceneggiatura, insieme a Sauro Scavolini e Fernando Popoli - fortunatamente non ha la mano pesante, ma di certo in questa pellicola non dà il meglio di sè; già dall'idea centrale, quella che un'adolescente bellissima provochi invano il cugino coetaneo (dagli ormoni in subbuglio, ma troppo timido per farsi avanti), cioè insomma il concetto della donna conquistatrice, il prodotto sembra pruriginoso e banale. E sostanzialmente ciò è tutto: la storia non va molto oltre a qualche facile ritrattino già stravisto, in particolare per quanto riguarda l'adolescente protagonista (Alfredo Pea; come già rilevato: Malizia ha dettato legge per questo tipo di personaggi) e il virilissimo nonno, interpretato da Hugh Griffith, ma in un ruolo che sembra in realtà tagliato addosso a un Lionel Stander a cavallo fra Paolo il caldo (Marco Vicario, 1973) e Per grazia ricevuta (Nino Manfredi, 1969): e il doppiatore è il medesimo. A proposito: Riccardo Cucciolla riveste esattamente lo stesso ruolo che aveva proprio in Paolo il caldo, cioè quello del padre del ragazzo al centro della storia. Impossibile pensare che si tratti di coincidenze, soprattutto in quell'epoca di cinema semi-improvvisato o molto raffazzonato, definizione che può stare stretta a questo lavoro, ma che certo non va tanto lontana dalla realtà dei fatti. Colonna sonora apprezzabile di Claudio Mattone, parti minori per Raf Baldassarre, Rosalba Neri, Claudio Nicastro; la protagonista femminile è invece la quasi esordiente Susan Player: passi pure il fatto che è bionda e sembra una scandinava, ma non si sopporta facilmente la scarsa attitudine attoriale (e in effetti la sua carriera nel cinema non andrà molto oltre). 2,5/10.

Sulla trama

Il timido adolescente Nico, rampollo dei Roccadura, viene istruito alla mascolinità dal virile padre e dal virilissimo nonno.  Quando viene in visita, un'estate, la meravigliosa cuginetta Sonia, in Nico desiderio e timidezza si scontrano.

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