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Beyond the Black Rainbow

Regia di Panos Cosmatos vedi scheda film

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L'autore

Badu D Shinya Lynch

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La recensione su Beyond the Black Rainbow

di Badu D Shinya Lynch
8 stelle


Beyond the screenplay.


"Io ho cercato di portare sullo schermo qualcosa che spaventasse me, più che pensare a cosa potesse spaventare lo spettatore. Il mio film è stato ispirato da tante pellicole anni Settanta e Ottanta ma anche dai classici del genere. Tutti film che da bambino mi affascinavano già dalla locandina, quando andavo ad affittarli in videoteca, cosa che facevo spesso, o a vederli al cinema. Il film è ambientato negli anni Ottanta, futuro di un presente ambientato negli anni Settanta, proprio perché è il periodo in cui sono cresciuto e col tempo ho capito che quel tipo di stile e di immagine è ciò che più si adatta a me e al mio personale stile. Per quanto riguarda il clima clustrofobico, e` proprio questo che volevo portare sullo schermo e questa è per me la paura."
- Panos Cosmatos -

Al di là del bene e del male della scrittura cinematografica. Non è un film, ma un atto d'amore nei confronti di un genere specifico : la Fantascienza. L'Immagine, estetizzante e dirompente, che stimola i sensi, appaga l'occhio, dilata la pupilla. La bellezza della Visione prima di tutto : libertà visiva, il frame vive, vibra, si distrugge e diventa eterno - rimane impigliato nella retina oculare dello spettatore. Il pubblico è annichilito, sofferente, totalmente affascinato e devastato dalla forma del film. I colori magnetici, diventano esperienza psichedelica, lisergica. Un viaggio immersivo, sinestetico. Filmare straordinariamente il vuoto, il niente. La storia è abbozzata, forse sbagliata, pretenziosa, dispersiva ; ma tutto ciò ha realmente importanza? Cos'è la trama, la storia? Tutto ciò è rilevante? Lo spoiler è fondamentale? Il Cinema è esperimento, potenza ; non bisogna sottovalutare l'essenzialità dell'Immagine, del gesto, del momento eterno, dell'emozione indicibile, della vibrazione inesplicabile, dell'esigenza ottica, quasi sentimentale. L'Occhio riceve la catarsi, traduce l'atto visivo in orgasmo sensoriale. E' necessario pretendere di più? Ci si deve lasciare traghettare dalle suggestioni, dalle sensazioni che portano verso l'oceano emozionale che si trova nel subconscio di ogni spettatore ; ecco che tornano a galla paure ancestrali, inquietudini sepolte, timori metafisici. La purezza dell'Incomprensibile. Il suono extradiegetico diventa quasi interdiegetico - spettrale ma palpabile, quasi visualizzabile -, in sintonia con l'angoscia implosiva della protagonista, il merito va alle sonorità opprimenti, onnipresenti e disturbanti dei sintetizzatori. Il lungometraggio d'esordio di Panos Cosmatos è un tributo estetizzante al Cinena sci-fi degli anni '70, un omaggio stravagante ad un preciso genere pregno di significanti simbolici, un intrigante rimando alle suggestioni dell'opera di Kubrick, Argento, De Palma, Cronenberg. Si potrebbe definire Beyond the Black Rainbow come l'impossibile collisione sensoriale tra 2001 : A Space Odissey, Amer ed Eraserhead. Il regista canadese confeziona un'opera ipnotica, claustrofobica, dalle meravigliose intuizioni estetiche, tremendamente affascinante, con dei momenti fortemente inquietanti - tra i più conturbanti e disarmanti del nuovo decennio. Trip ammaliante, malsano, irrazionale, ricco di immagini surreali. LSD & Cinema. Nonostante i richiami a Freud, all'esoterismo e ad altri temi interessanti, la sceneggiatura risulta comunque fragile : la pellicola è vacua, debole, insicura ; un tremolante esordio cinematografico. Il finale è totalmente affrettato, dispersivo, grottesco e inconcludente - paradossalmente ridicolo ; ma questo basta per dimenticare la potenza visiva e immaginifica della visione? Probabilmente no. La Forma è il Contenuto.
2010 : Odissea nello Spazio sotterraneo. La Porta delle Stelle si è capovolta, il Feto Stellare è stato abortito. Oltre l'arcobaleno nero, nei colori primari dell'anima, dell'esistenza.

Beyond the Screenplay.

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