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Hitchcock

Regia di Sacha Gervasi vedi scheda film

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La recensione su Hitchcock

di mc 5
8 stelle

Voto: 8/9  
Ho accolto la visione di questo piccolo film come una brezza leggera che non ti aspettavi in un pomeriggio di calura estiva. Certo, non si tratta di nulla di memorabile, tuttavia con questi chiari di luna, un film delizioso e brillante come questo assume ai nostri occhi le fattezze di un autentico gioiello. In un periodo come quello attuale, in cui siamo assediati da favole fantasy in 3D o da tremendi action patriottici a stelle e strisce, questo film diventa dunque un faro nel buio. Parliamoci chiaro. Se escludiamo l'insperato successo al box office di quel "Come un tuono" che è la vera sorpresa della stagione, c'è poco da stare allegri...mentre la categoria degli esercenti aspetta fibrillando "Iron Man 3", come fosse il nuovo "Harry Potter" salvatutto. E allora sia mille volte benvenuto questo film garbato, colto e intelligente (senza essere snob), una pellicola che ti fa percepire la piacevole sensazione di essere seduto a teatro, con la suggestione che Hopkins e la Mirren (superlativi!!) siano presenti in sala e si muovano sul palco che sta sotto lo schermo, e quasi lo spettatore è portato ad applaudire (proprio come a teatro) i momenti più "caldi" dei dialoghi tra i due protagonisti, impegnati in faccia a faccia che fanno scintille, (scintille di buon gusto, brillantezza e simpatia). E direi infatti che i dialoghi incalzanti sono forse la cosa più bella del film, tanto sono curati e brillanti. Si tratta di un biopic un pò speciale, perchè copre un periodo circoscritto della vita del Maestro Alfred Hitchcock e precisamente i mesi un cui egli dedicò ogni energia al progetto e poi alla realizzazione del suo massimo capolavoro, l'inarrivabile "Psycho". Prima di entrare nei dettagli, è bene chiarire che questo non è esattamente un "film per tutti". E questo proprio per il suo impianto teatrale raffinato che non lo rende appetibile al pubblico di coloro che nel cinema cercano solo divertimento superficiale o azione spettacolare e che potrebbero anche annoiarsi. E ciò non per una lentezza di ritmo, ma perchè questi sono tempi in cui il buon gusto e l'eleganza non è che siano merce frequente nelle nostre multisale. Il film esplora con cura in particolare due tematiche. Le difficoltà d'ogni genere che Alfred dovette affrontare (da quelle economiche fino alle ossessioni di una censura bigotta), ma soprattutto ciò che viene indagato è il complesso rapporto che univa il regista alla consorte (nonchè stretta collaboratrice sul lavoro) Alma Reville. Il Maestro pare infatti fosse "disturbato" da una psicologia un pò contorta che lo induceva a costruire fantasie che includevano infatuazioni cerebrali, anche intense, nei confronti delle bionde dive che popolavano i suoi film. C'è chi ha detto che il regista Sacha Gervasi ha calcato un pò la mano su questa "patologia" per attirare spettatori, ma d'altra parte egli si è attenuto alle ricerche e testimonianze raccolte da tale Stephen Rebello nel suo libro sul tormentato making of di "Psycho". E' bene in ogni caso mettere in chiaro che tali supposte "perversioni" del Maestro vengono qui rappresentate senza il minimo cedimento al voyeurismo, ma bensì con quell'eleganza che caratterizza tutta l'opera. Un film dunque che racchiude il racconto di un'anima inquieta e complessa (basti pensare ai dialoghi inventati col fantasma di un serial killer nei quali Hitch trovava rifugio quando era depresso o sconfortato) ma narrata col garbo di un'accattivante piéce teatrale. Il riferimento all'impostazione teatrale evoca una oculatissima scelta nella composizione del cast. A partire da un Anthony Hopkins e soprattutto una Helen Mirren da Oscar (sublime!), entrambi sontuosamente bravi nel sostenere impagabili continui battibecchi che alimentano il piacere del cinefilo. Sono presenti anche Scarlet Johansson e Jessica Biel, entrambe molto più brave rispetto ai loro consueti standard. Segnalazione speciale per quella formidabile faccia da canaglia che è il bravissimo Danny Huston, qui nei panni (perfetti) di uno sfacciato sciupafemmine. Impagabile la sequenza in cui Hitch, vittima di un flash di follia, si lancia in una sorta di delirante balletto in cui mima un accoltellamento (e non un accoltellamento qualsiasi!). Alla fine resta un buon film, accompagnato però da un ragionevole dubbio. Se per un cinefilo cresciuto col cinema del Maestro questo film è una chicca, agli occhi di un nornale spettatore quanto può interessare il "dietro le quinte" di "Psycho"? La risposta è nei fatti. Da noi il film è stato un flop.


 

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