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Il volto di un'altra

Regia di Pappi Corsicato vedi scheda film

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Julia1994

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La recensione su Il volto di un'altra

di Julia1994
4 stelle

Laura Chiatti, Alessandro Preziosi

Il volto di un'altra (2012): Laura Chiatti, Alessandro Preziosi

 

Assolutamente sconsigliato questo film di cui le uniche cose salvabili sono la fotografia e gli splendidi costumi, oltre che la recitazione di Lino Guanciale.
Per il resto, purtroppo, mi trovo a dover bocciare in toto la pellicola.
Innanzitutto la trama, certo, innovativa, interessante, ma sviluppata, a mio modo di vedere, male.
Bella (L.Chiatti) viene licenziata dalla conduzione di un programma televisivo, poichè il suo volto ha stancato i telespettatori.
Approfittando di un incidente stradale, decide di fingere, con la complicità del marito (A. Preziosi), noto chirurgo plastico di dover subire un trapianto facciale per poter cavalcare di nuovo l'onda del successo.
Inoltre, grazie ai soldi dell'assicurazione, i due riceveranno un'enorme somma che li salverà dal conto in rosso.
A capire che qualcosa non quadra è Tru Tru (L. Guanciale), operaio che sogna di diventare un affermato cantante, col suo gruppo di ventriloqui, e che è segretamente innamorato di Bella.
Nel film c'è un'accozzaglia di tematiche e di riferimenti, troppo spesso solo accennati che creano solo scompiglio.
Innanzitutto le scene in b/n, alcune addirittura con le didascalie tipiche del cinema muto.
L'assenza di colore viene giustificata col fatto che al dottore fa impressione la vista del sangue: nonostante l'idea carina di fare del "metacinema" in cui i personaggi si accorgono di essere in b/n e addirittura domandano il perché, o il lato divertente del chirurgo che si spaventa di fronte al sangue, il film non è una commedia che fa ridere.
Non è nemmeno una commedia che fa riflettere: si accenna a scene oniriche, in cui i pazienti della clinica si muovono con i volti totalmente coperti, ma anche questo riferimento è appena abbozzato.
Balletti improvvisati dai due protagonisti si trasformano in scene al rallenty, senza alcuna utilità. E' come se le scene fossero lasciate al caso e non frutto di una scelta consapevole.
Ancora: è presente la tematica del turismo dell'orrore.Sapendo che la nota presentatrice subirà un intervento molto invasivo, una folla di giornalisti e curiosi si piazza fuori dalla sua stanza in attesa di notizie, mossa solo dalla curiosità e non dal reale interesse nei confronti della donna ferita e, da come si dice, deturpata.
O i fotografi, che per ottenere uno scatto della meravigliosa Bella fasciata sono costretti a fare donazioni alla clinica stessa.
Ma, anche in questo caso, scene brevi, fini a se stesse, che lasciano poco e niente.
Insomma... si sarebbe potuto fare molto meglio, togliendo qualcosa, concentrandosi di più su qualcun'altra; eliminando dei riferimenti, spingendo più su altri...
Anche il trucco, quello della deturpazione di Bella, c'è, e purtroppo si vede!
Peccato!

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