Regia di Graziano Diana vedi scheda film
Alla fine del 1945 Edda Ciano, figlia di Mussolini, viene mandata al confino a Lipari. Durante i pochi mesi di permanenza sull’isola, tenuta lontana da tutti gli abitanti del posto, ha però modo di stringere un’intensa relazione con Leonida Bongiorno, capo della sezione locale del PCI.
Edda Ciano e il comunista è un titolo fuorviante e banalizzante, ma proviene d’altronde dall’omonimo romanzo di Marcello Sorgi da cui il film è tratto, con una sceneggiatura di Stefano Marcocci, Domenico Tomassetti e del regista Graziano Diana. Quest’ultimo è al secondo lungometraggio per la tv di Stato; più attivo come sceneggiatore, Diana dietro la macchina da presa confeziona un prodottino piuttosto stereotipato e non particolarmente sofisticato, con la scusante della scarsa esperienza in tale ruolo, adatto al mezzo televisivo (e non è un complimento) con tutti i limiti del caso. Il ‘comunista’ sarebbe Leonida Bongiorno, amante della figlia del Duce durante la sua permanenza a Lipari fra la fine del 1945 e l’inizio del 1946 e la leva sul contrasto politico tra i due protagonisti della storia pare francamente un po’ pretestuosa e traballante, se si considera che a tutti gli effetti la pellicola risulta una love story sdolcinata dall’approssimativa ambientazione storica. Stefania Rocca e Alessandro Preziosi sono i due interpreti centrali (meglio lei fra i due, comunque non eccellenti), mentre in ruoli marginali troviamo anche Dajana Roncione, Ilaria Occhini, Adriano Chiaramida, Federica De Cola, Alessio Vassallo e Gaetano Aronica. Non male quantomeno le musiche di Paolo Vivaldi. 2,5/10.
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