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El sicario: Room 164

Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film

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La recensione su El sicario: Room 164

di Corinzio
8 stelle

Sconvolgente nella sua semplicità, El sicario è il riassunto di una vita ventennale al servizio dei narcos. All'interno di una stanza di motel, la 164, dove questo sicario portava a sua volta le potenziali vittime su ordine dei superiori gerarchici, si sviluppa il suo racconto. Il reclutamento figlio di una realtà povera e violenta, il potere seduttivo dei soldi facili offerti dai narcos, modalità dei suoi ruoli e compiti all'interno di questa struttura. Un viaggio a 360 gradi che ci permette di capire con precisione chirurgica il potere e l'infiltrazione in ogni strato della società, non solo messicana, dei cartelli della droga. Mi ricordo che nel film di De Palma, gli Intoccabili, Malone il poliziotto onesto, per sfuggire alla corruzione del corpo della polizia recluto uno dei suoi membri direttamente dalla scuola perchè "cogliendola direttamente dall'albero, si impediva alla mela di marcire nel cesto". In questo caso anche l'albero è marcio e matura frutti marci in una sorta di formazione parallela che completa quella fornita precedentemente dal cartello. Un'organizzazione che pretende assoluta fedeltà e assoluta reperibilità, annullando qualsivoglia pretesa personale che non sia l'esaudire il desiderio del "patron", del capo. Ambientato in quest'unica stanza di motel, al centro della camera c'è quest'uomo che in maniera pacata e tranquilla, senza il minimo compiacimento racconta questa sua storia, evitando accuratamente ogni riferimento a cose e persone nello specifico ma lasciando intendere fin troppo bene cosa succede all'interno di questi organizzazioni. Una "vida loca" a base di alcool, droga e sesso potenti e seduttivi anestetici alla propria coscienza individuale, un benessere fittizio condizionato dal fiato sul collo del patron e dall'eseguire ordini che molto spesso comportavano la morte di una o più persone. Rosi, quello di Sacro Gra, annulla completamente se stesso mettendosi completamente al servizio dell'intervistato e del suo aggiacciante racconto, fatto di parole e schizzi su un block notes per facilitare e sintetizzare situazioni e concetti. Non c'è bisogno infatti di sottolineare con domande da dietro la macchina da presa un'esperienza di questo tipo. E' sufficiente ascoltare.

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