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Il gioiellino

Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film

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La recensione su Il gioiellino

di mm40
6 stelle

Il caso Parmalat, l'Italia di Berlusconi, la crisi di questi anni: Molaioli - dopo la bella prova d'esordio de La ragazza del lago - mette in scena tutto questo senza cedere alle facili lusinghe della fiction, dell'istant-movie realizzato più seguendo il pathos del momento che effettive pretese artistiche. E ciò che ne viene fuori è un bel ritratto di una brutta Italia, cannibalizzata da una finanza 'creativa' alla Tremonti (il commercialista di Berlusconi, mai finito in galera anche grazie a lui e quindi per questi inconfutabili meriti eletto addirittura a ministro), che tutto permette purchè le cifre siano vertiginose: un debito di mille euro è un problema tuo, un debito di cinquemila euro è un problema della banca, un debito di dieci milioni di euro è un problema dello Stato, citando una significativa frase-sentenza messa in bocca a Botta/Servillo nel punto cruciale della pellicola, quando i trucchi stanno per rivelarsi, accelerando il declino dell'azienda. Bella fotografia di Luca Bigazzi, che mantiene i toni cupi adatti a raccontare una vicenda di sotterfugi e meschinerie; in tal senso è decisamente valida anche la scrittura dei personaggi, dotati di una spiccata vitalità anche grazie agli interpreti (il tris centrale è ineccepibile: Servillo, Girone, Felberbaum); azzeccate le musiche di Teho Teardo, già autore per La ragazza del lago, ma anche per Sorrentino e Chiesa, fra gli altri. Sceneggiatura di Molaioli, Ludovica Rampoldi (anche nel precedente film del regista) e Gabriele Romagnoli. 6,5/10.

Sulla trama

Ernesto Botta si occupa delle finanze della Leda, azienda leader nel mercato del latte italiano; decide di affrontare la crisi in maniera 'creativa', con intrallazzi in politica, espansioni all'estero, in cerca di nuovi capitali, e in altri settori del mercato, e così pure con il falso in bilancio, che in Italia Berlusconi ha depenalizzato poichè questo gravissimo crimine lo costringeva a finire i suoi giorni in galera. Ovviamente il meccanismo non regge a lungo...

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